I Simpson avevano previsto la furia dei trumpiani al Campidoglio

Dall'assalto a Capitol Hill al "presidente" vichingo. Gli omini gialli non avevano anticipato solo l'elezione di Donald Trump

In una puntata del 2000 intitolata “Bart to the Future”, omaggio di Matt Groening alla famosa serie di “Ritorno al futuro”, Lisa Simpson nel 2030 è diventata il primo presidente donna degli Stati Uniti. Prima di lei alla Casa Bianca non c’era però un presidente qualsiasi ma Donald Trump, che aveva lasciato il paese in bancarotta. Come avevamo raccontato sul Foglio, non è l’unica volta che il cartone animato ha "anticipato il futuro". La serie hà più di trent'anni: è iniziata nel 1987 e quindi la possibilità che Groening abbia intuito e esasperato alcuni eventi che si sono poi realizzati è abbastanza alta. Così come il fatto che, in una messe tanto grande di episodi, il rimando a qualcosa che ci ricorda un evento di attualità non è così improbabile. Internet ha usato i Simpson in moltissimi modi, tanto che alcune scene sono diventati veri e propri tormentoni e meme. La maggior parte delle "previsioni" ha riguardato nuove tecnologie: dal traduttore del linguaggio infantile descritto nel 1992 e realizzato nel 2009, all’iPod disegnato già nel 1996. Anche l’esistenza del bosone di Higgs era stata anticipata dai Simpson, nel 1999. Nel 1994 fu previsto lo scandalo della carne di cavallo; nel 2007 quello delle intercettazioni dell’Nsa; nel 2008 i pasticci delle macchine per votare che sbagliavano il candidato.

  

 

Ora, dopo le scene di violenza a Capitol Hill del 6 gennaio, molti utenti sui social network stanno riprendendo vecchie puntate e mostrando come somiglino ai fatti e ai personaggi degli scontri al Campidoglio.

  

  

C'è anche un vecchio episodio nel quale Bart e Lisa guardano un cartone nel quale gli emendamenti e le leggi prendono vita e assaltano il Campidoglio.

 

   

 

    

In un'altra puntata, uno speciale di Halloween, si vede Homer Simpson sul tetto di una casa, con una pistola in mano e attorno a lui le macerie di un mondo in rovina. La data che compare in sovrimpressione è quella del 20 gennaio 2021, la stessa dell'inaugurazione del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La speranza è che almeno su questo si sbaglino.

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