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L'Ottavo blog di Freccero, benvenuti nel delirio delle Verità della Rete

Andrea Minuz

Decrittazione di guru della tivù uscito da un liceo okkupato

Freccero contro il pensiero unico. Freccero contro il capitalismo globale. Freccero contro lo share, i palinsesti e Bruno Vespa. “Ho dovuto inchinarmi al coordinamento dei palinsesti perché Bruno Vespa non vuole controprogrammazione e so che pagherò per questa affermazione”, dice Freccero nell’audizione in commissione di Vigilanza che trasforma in uno show, un po’ come Corona con la conferenza stampa dopo l’“affaire Riccardo Fogli” all’“Isola” dove si è autoproclamato “artista del giornalismo”, mentre Freccero si è limitato a dire “io sono il più bravo, voi avete i dati sbagliati”.

 

Freccero ha ancora dieci mesi a disposizione per portare a termine il suo progetto (“cambio Rai2 in un anno, poi me ne vado”) e una nuova battaglia all’orizzonte. La battaglia contro “la verità mainstream”. In una lettera al Corriere, rivendica l’importanza di quella che è la chiave di volta del “palinsesto del cambiamento”, vale a dire l’“Ottavo blog”, un programma da costruire pescando a strascico dalla Rete tra i siti che piacciono a Freccero; una “rassegna stampa di tutte quelle notizie che, come sapete, non devono essere date”, un programma per superare a destra e a sinistra l’informazione ufficiale (in mano ai poteri forti), un “programma che ancora non esiste e rischia di non andare mai in onda”.

 

I passi falsi di “Povera Patria”, “Popolo Sovrano” e del blob su Grillo non c’entrano. Se “L’Ottavo blog” non parte è solo per l’ennesima operazione di insabbiamento della verità. Freccero lo spiega bene al Corriere. La Rete è un luogo in cui la Verità semplicemente appare sotto forma di “fatti”, mentre i media annaspano tutti nel pensiero unico, anche se poi ci sono “fatti” imperscrutabili, visto che nemmeno internet è riuscito a svelare il mistero dei dati di share di Freccero che non combaciano con quelli della Lega. Forse vedremo finalmente in tv alcuni blog di area Marcello Foa che hanno il vantaggio di essere “contro il sistema” e amati dal presidente della Rai, blog di lotta e di cda, come “L’Intellettuale Dissidente” e “Il Nodo Gordiano”, il cui ultimo post si intitola “La manipolazione dei media: come il sistema ci tiene sotto shock!” più tavola rotonda con Diego Fusaro a seguire. “Sono blog che non hanno ufficialità nell’informazione mainstream, ma agiscono profondamente e hanno una competenza fondamentale”, dice Freccero. Perché il pluralismo non basta, il pluralismo è sempre imperfetto. Ci vuole un’area di confronto, la partecipazione critica dal basso. Così Freccero proietta nella Rete l’inesauribile mito anni Settanta della discussione assembleare, sistematicamente interminabile. Immagina un arco teso che abbraccia lo sviluppo “controculturale” del cittadino, dall’assemblea su “’a manipolazzione dei media” nel liceo okkupato, alla prima serata di Rai2 e con canone in bolletta. In chiusura della lettera, Freccero lancia un ultimo interrogativo: “Perché non abbiamo il ragionevole dubbio che su Maduro potremmo essere stati ingannati?”. In attesa che internet ci sveli la verità, una risposta potrebbe anche essere questa: nella storia dell’umanità molte cose non hanno funzionato, ma davvero poche non hanno mai funzionato come il socialismo.

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