L'Isola dei famosi è un programma costruito per stimolare i meme

Manuel Peruzzo

Mara Venier voleva una trasmissione "piena di contenuti”. E così Francesca Cipriani e Giucas Casella hanno pensato di riempirla a modo loro

“Alessia, è l’una de notte”, la Venier si fa portavoce dello spettatore medio lamentandosi nella poltrona, dolorante. A questo punto della trasmissione si devono ancora dare le istruzioni di questa troppo lunga edizione de L’Isola dei Famosi (oltre tre ore, due delle quali impiegate a convincere la Cipriani a buttarsi dall’elicottero, come se ci servisse altra plastica in mare, quando bastava dirle che non era inquadrata e poteva tagliar corto). È il momento in cui si spiega il meccanismo del gioco. C’è appena stata una prova (una roba con gli anelli di fuoco, non stiamo a raccontarvi, una noia infinita), e c’è un vincitore e un perdente. Il vincitore, Francesco, porterà con sé sull’isola comfort alcuni concorrenti, il peggiore farà lo stesso sull’isola dei brocchi. Mejor e pejor, perché siamo alle Honduras.

 

(inutile scrivere i cognomi, per spiegarvi chi sono serve un'intensa ricerca su google, e anche sapendolo non cambia nulla).

  

 

Fanno leggere la pergamena con le istruzioni al peggiore, Giucas Casella, che non ci vede e non ci sente più dagli anni Novanta. Accanto a lui Francesco, che invece ha vinto la prova. Prima di selezionare i fortunati li avvisa degli svantaggi: “Non avrete nessuna struttura per ripararvi”, “non parteciperete alla prova di ricompensa settimanale", “perderete alcuni degli oggetti che avete recuperato dalla duna di sabbia” (appena scesi dall’elicottero li hanno messi a scavare nella sabbia come dei gatti, cercando oggetti inutili tipo telecomandi e collane d’aglio: bastava un libro). Nessuno vuole finire su un'isola deserta con uno famoso per ipnotizzarti. Giucas è indeciso, si trova nella delicata posizione di condividere la sua sfiga, e in studio Mara Venier, sempre sul pezzo anche se distratta, gli urla “Giucas: svegliati!”. Quando lo dice lei, quando lo dice lei. 

 

Gli autori stanno creando un clima infame. Cercano la lotta di classe. Forse un omicidio. Devono fare le nomination, quel momento in cui tutti dicono il nome di quello che gli sta sulle palle dal primo momento in albergo e aggiungono: “È solo un gioco” (e subito giù a litigare per davvero). Quasi tutti nominano Marco, l’influencer, che è l’unico che sta bene in costume. Pare non fosse “vero”, che solo in questi programmi è gravissimo. C’è quella che in quanto donna e in quanto madre sceglie chi non ha l’utero, c’è quella che "non sono entrata in simbiosi", c’è quell’altro che “io guardo molto negli occhi e ho capito non eri interessata alle mie risposte”. Nadia Rinaldi fa smorfie da “io non ne so niente” ogni volta che la nominano. Ma il momento più alto è quando Giucas Casella alza la lavagna in cui nomina “crecher quello che parla con gli angeli”. Manco si ricorda il nome.

 

Casella si riferisce a Craig, che effettivamente dice di intrattenersi con gli angeli. Quello offeso gli dà dell’invidioso, perché l’altro non ha questo potere sovrannaturale, e Giucas ribatte: “Invidia, di te? ma sei fuori di testa: i tuoi angeli ti proteggeranno”. In studio liquidano la faccenda con uno sbrigativo: “Rivalità professionali”. Non hanno tempo, hanno passato 40 minuti a inquadrare Cipriani che fingeva di vomitare ("ha una autentica crisi di panico!"), e non ne è rimasto più per far succedere qualcosa. Ma bastano frammenti. L’intero programma è costruito per stimolare i meme fatti di gif e tormentoni online di pochi secondi. Due hashtag spiegano i protagonisti di questa puntata (e forse dell’Isola): Giucas e La Cipriani. Centinaia di foto, montaggi, battute in cui sono condensati gli unici momenti che valeva la pena vedere per chi guarda la televisione per commentarla ironicamente su Twitter. Mara Venier sarà soddisfatta, aveva detto: “Vorrei che fosse una trasmissione piena di contenuti”. Non specificava di che tipo.

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