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Microsoft vuole essere un precursore del lavoro di domani

Andrea Trapani

Con Windows 365 il gruppo di Redmond si affida completamente al cloud. Un nuovo paradigma per il lavoro ibrido. Quali possono essere le conseguenze sul lavoro

Nessuna sorpresa da Redmond. Come previsto dagli addetti ai lavori, è arrivato l'atteso annuncio ufficiale di Windows 365. Il nome definitivo scelto da Microsoft per il servizio, indicato più volte da varie indiscrezioni come Cloud PC, era uno dei più papabili della vigilia seguendo la tradizione del brand. 365 come i giorni dell’anno, ovvero un uso senza sosta dei servizi. Già il contesto faceva intuire la portata dell’evento: la presentazione è avvenuta in occasione di Inspire, la manifestazione dedicata ai partner della multinazionale, nel nome di due valori fondamentali per Gates: innovazione e mercato. Una sinergia che, da sempre, è la fortuna della multinazionale. I numeri lo dimostrano: l’ecosistema di partner Microsoft è composto da 400.000 partner che impiegano oltre 22 milioni di professionisti in tutto il mondo, contribuendo a oltre il 95 per cento del fatturato di Microsoft, direttamente o in partnership con l’azienda.

La più grande novità di Windows 365 sarà l’affidarsi a braccia aperte al cloud. Una scelta impeccabile a livello di tempistica visto l’attuale affermazione del lavoro da remoto, ma che Microsoft - parole loro – dice di aver anticipato nei tempi visto che lo sviluppo ha preso il via ben prima che la crisi sanitaria spingesse il lavoro agile su larga scala. Una dichiarazione a cui non facciamo fatica a credere vista la complessità dietro a un progetto del genere.

Di cosa parliamo? Proviamo a spiegarlo in breve. Windows 365 promette di dare vita a una nuova categoria di computer ibridi chiamata Cloud PC, che farà leva sia sulla potenza del cloud sia sulle capacità dei dispositivi per fornire un’esperienza Windows completa e personalizzata. C'è già anche una data di lancio, il 2 agosto 2021. Inizialmente sarà riservato alle imprese, vere destinatarie della prima fase, ma una versione consumer dovrebbe arrivare più avanti, forse già entro quest’anno.

L’annuncio rappresenta per l’azienda un’innovazione rivoluzionaria che introduce con prepotenza sul mercato la prima vera grande facilitazione per i modelli di lavoro ibridi. “Con Windows 365, stiamo dando vita a una nuova categoria: il Cloud PC”, promette Satya Nadella, Presidente e CEO di Microsoft. “Proprio come le applicazioni sono state portate in cloud con il modello SaaS, ora stiamo portando il sistema operativo sul cloud, fornendo alle organizzazioni una maggiore flessibilità e un modo sicuro per consentire ai propri collaboratori di essere più produttivi e connessi, indipendentemente dalla loro posizione geografica”.

Un nuovo paradigma per il lavoro ibrido. I tempi stanno cambiando, Microsoft vuole essere un precursore del lavoro di domani. Con l’attenuarsi della pandemia in alcune parti del mondo, infatti, sta emergendo un nuovo modello di lavoro, trasformato dai processi virtuali e dalla collaborazione da remoto. In questo ambiente più distribuito, i dipendenti hanno bisogno di accedere alle risorse aziendali da diversi luoghi e dispositivi – e con l’aumento delle minacce informatiche, proteggere queste risorse è sempre più fondamentale.

Un tema che i responsabili del personale conoscono bene dovendo, da una parte, affrontare il rientro in ufficio e, dall’altra, non disperdere tutto il valore aggiunto creato lavorando da casa. In quest’ottica la visione “Hybrid Work” condivisa dal gruppo potrebbe essere una soluzione tanto futuristica quanto utile.

Non solo la scrivania sarà al centro del lavoro del futuro. Non a caso, tra i dispositivi compatibili con quello che viene definito – con un simpatico gioco di parole – “il primo Windows ibrido per il lavoro ibrido”, ci sono PC con piattaforma Windows e macOS, ma anche dispositivi mobile basati su Android e iOS. Insomma, si lavorerà anche fuori casa. Magari anche in vacanza, visto che anche le ferie stanno diventando sempre più… ibride.

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