Una donna consulta lo smartphone a Seul, Corea del sud (foto LaPresse)

Apple e Google lanciano la tecnologia per Immuni

Eugenio Cau

I due giganti americani hanno reso disponibili ai governi il cuore tecnologico delle app per il tracciamento del coronavirus

Apple e Google hanno annunciato mercoledì sera il lancio dei loro sistemi di notifica dell'esposizione, che è l'eufemismo con cui i due giganti tecnologici americani si riferiscono al contact tracing, al tracciamento dei contatti da coronavirus tramite app per il telefono.

   

Questo non significa che Apple e Google hanno creato una app per il coronavirus. Significa che, come già annunciato, hanno reso disponibile ai governi che ne hanno fatto richiesta tutto il materiale tecnologico (la parola tecnica è API) da implementare nelle loro applicazioni. Poiché l'Italia collabora con A&G, significa che oggi il governo e Bending Spoons hanno ricevuto la API per mettere la tecnologia di A&G dentro alla app Immuni.

 

L'intervento di A&G è essenziale per far funzionare le applicazioni di contact tracing, perché soltanto grazie a una loro azione diretta è possibile superare alcune barriere tecniche legate alla tecnologia bluetooth e ai sistemi operativi iOS e Android. In particolare, come hanno dimostrato i paesi che hanno tentato di lanciare un'applicazione senza aspettare A&G, senza il contributo di Apple le app di contact tracing sono praticamente non funzionanti sui dispositivi iPhone. Per ora ci sono diversi stati americani e 22 paesi in tutto il mondo che hanno chiesto l'aiuto di A&G. Ci si aspetta che nelle prossime settimane se ne aggiungeranno altri.

 

Le due aziende hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in cui tra le altre cose si legge: "Ciò che abbiamo creato non è un’app: si tratta di un’interfaccia (API) che verrà integrata dalle autorità sanitarie nelle loro app – e sono queste app che verranno quindi installate dalle persone. La nostra tecnologia è progettata per far funzionare meglio queste app. Ogni utente può decidere se attivare o meno la notifica di esposizione; il sistema non raccoglie né utilizza la posizione dell’utente; e se a qualcuno viene diagnosticato COVID-19, sta a questa persona decidere se segnalarlo o meno nell'app dell’autorità sanitaria. La chiave del successo di questo sistema è l’adozione da parte degli utenti e crediamo che queste solide protezioni della privacy siano anche il modo migliore per incoraggiare l'uso di queste app".

 

A&G inoltre hanno imposto limitazioni notevoli ai governi che utilizzeranno la loro tecnologia, e che non potranno abusare dei dati degli utenti in alcun modo, né facendo profiling per scopi commerciali né cedendoli a terzi né cercando di aumentare le capacità di localizzazione mediante il gps.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.