La battaglia per Twitter
Con il fondo Elliott interessato a cacciarlo, il ceo Jack Dorsey lotta per la sopravvivenza
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Milano. Da tre giorni le sorti di Twitter sono incerte. Secondo le indiscrezioni dei media, in pochi mesi il fondo Elliott ha comprato circa il quattro per cento del social network per una cifra che si aggira attorno al miliardo di dollari, è diventato uno dei dieci principali azionisti di Twitter e ha cominciato a fare quello che spesso fa il fondo Elliott quando entra in un’azienda in difficoltà: usare la proprie risorse e la propria influenza per modificare le pratiche di business dell’azienda ed eventualmente cacciarne il ceo. Elliott ha già avanzato le candidature di quattro nuovi membri del consiglio di amministrazione prima della scadenza di domenica per la loro presentazione. Il cda di Twitter è composto da otto membri, e ne vengono rinnovati tre ogni anno, per cui anche se Elliott riuscisse a ottenere tutti e tre i nuovi seggi non avrebbe la maggioranza in consiglio. Ma anche se ufficialmente il fondo guidato da Paul Singer sta conducendo “colloqui costruttivi” con Twitter, secondo le indiscrezioni dei media americani in realtà sta facendo pressioni per cacciare il ceo Jack Dorsey.
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- Eugenio Cau
E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.