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Nessuna conseguenza per Facebook

La multa mastodontica di Washington è un buffetto a Mark Zuckerberg

Negli ultimi giorni è successa una cosa strana che ha riguardato Facebook. La Federal Trade Commission (Ftc) ha approvato in via quasi definitiva la multa più alta della sua storia contro il social network, e una delle multe più grandi mai comminate dal governo americano: 5 miliardi di dollari, una cifra mastodontica, il budget di un piccolo stato. Ora, davanti a un evento così un’azienda dovrebbe rimanere schiacciata e sconvolta. Ecco la cosa strana: il titolo di Facebook negli ultimi giorni è cresciuto nettamente in Borsa, come se gli azionisti avessero gradito la multa. E i giornali americani hanno pubblicato articoli illustrati da foto di Mark Zuckerberg sorridente e soddisfatto.

   

L’arcano si può spiegare facilmente con due elementi. Il primo: nell’anno 2018 Facebook ha fatturato 55,8 miliardi di dollari, di cui 22 miliardi di utili. Cinque miliardi è quello che Facebook fattura in un mese, è una cifra gigantesca per tutti tranne che per Zuckerberg. In secondo luogo: la multa a Facebook riguarda il caso Cambridge Analytica e le altre decine di casi in cui, negli ultimi anni, Facebook ha dimostrato di non aver rispetto per la privacy e la sicurezza dei suoi utenti, facendo un uso a dir poco allegro dei loro dati personali (per altro in violazione di un precedente accordo con la Ftc). Ma secondo chi ha visto l’accordo con Facebook, la Ftc non impone alcun limite al modo in cui Facebook potrà in futuro raccogliere e condividere i dati degli utenti.

 

In linea teorica, la grande azione federale americana per punire Facebook dopo lo scandalo Cambridge Analytica non impedisce che Cambridge Analytica possa ripetersi ancora. E dunque ecco perché gli azionisti di Facebook sono al settimo cielo: la multa comminata da Washington è ridicolmente bassa (Kara Swisher, veterana dei commentatori tech americani, ha scritto che l’Ftc dovrebbe “aggiungere uno zero” ai cinque miliardi) e l’azione regolatoria non scalfisce la capacità di Facebook di trafficare con i dati degli utenti. Facebook ormai sa che alle sue azioni non ci sono conseguenze, e il principale effetto della multa è che, grazie all’ottimo risultato a Wall Street, la capitalizzazione dell’azienda è aumentata di 10 miliardi.