Concentrazione e pallini rossi

Eugenio Cau

Tutti dicono che gli smartphone danno dipendenza, che danneggiano la crescita dei bambini, che i social network danneggiano la democrazia. Ma quando si tratta di offrire delle soluzioni, i punti di vista divergono

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Concentrazione e pallini rossi

Il Magazine del New York Times dice che dovremmo dichiarare guerra ai pallini rossi, quelli che appaiono dentro a Facebook o di fianco alle app sullo smartphone quando c’è una notifica. La grande guerra contro la tecnologia, scrive John Herrman nell’articolo, ha tanti volenterosi soldati ma obiettivi confusi. Tutti dicono che gli smartphone danno dipendenza, che danneggiano la crescita dei bambini, che sono delle macchine mangiatempo, che i social network danneggiano la democrazia.

 

Ma quando si tratta di offrire delle soluzioni, i punti di vista divergono. E’ un problema di design, dicono alcuni. Di tecnologia, dicono altri. E’ il capitalismo che è intrinsecamente malvagio, sostengono i più arditi.

 

 

Herrman vuole trovare un minimo comun denominatore: i pallini rossi. Se vogliamo cominciare a migliorare il nostro rapporto con la tecnologia, bisogna partire dalle notifiche. Cominciamo eliminando il contatore delle mail non lette, gli avvertimenti sui like ricevuti, gli allarmi per una nuova chat o per un nuovo aggiornamento. L’invocazione di Herrman è rivolta alle grandi aziende tech, e secondo noi è soltanto parzialmente giustificata. Silicio ama le notifiche, anche perché il testo che state leggendo vi è arrivato via mail, e per accorgervi del suo arrivo avete letto, molto probabilmente, una bella notifica.

 

Ma lo dice anche la scienza: l’uso dello smartphone crea dipendenza, i like sono dei piccoli sistemi per il rilascio delle endorfine, i social media sono un grosso problema per la produttività. Dunque, sia benvenuta una (moderata) guerra all’assuefazione da tecnologia, purché fatta con la tecnologia. Combattere la dipendenza da smartphone con lo smartphone: contraddizione meravigliosa.

 

1. Concentrazione

 

La prima strategia per usare meno il cellulare è piuttosto semplice: non usarlo. Ci sono delle app che aiutano a farlo.


La prima si chiama OFFTIME e funziona così: si setta un timer, diciamo due ore, e per quelle due ore la app blocca le chiamate, gli sms, le altre app inutili, tutto. Ovviamente ci sono dei filtri, per cui potrete ancora rispondere alle chiamate di mamma se settate la app per bene. Ma per il tempo deciso, il vostro smartphone diventa inerte, così potete lavorare in pace.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.