Facebook (foto LaPresse)

Facebook vuole insegnarci a usare Facebook

Alessandro Berrettoni

Zuckerberg allestirà dei centri di formazione digitale in Italia, Spagna, Polonia (anche) per ammorbidire Bruxelles

L’Italia è diventata attrattiva per le aziende della Silicon Valley, e lo sarà sempre di più. Lo avevano dimostrato gli investimenti di Apple per la sua accademia per sviluppatori a Napoli. Adesso la conferma arriva con l’impegno di Facebook a creare nel nostro paese un “polo di competenza per la comunità”, inserito nella nuova strategia che l'azienda di Menlo Park sta mettendo in piedi per “formare 1 milione di imprese e persone in Europa entro il 2020”. 

 

I community skill hub – così si chiameranno i centri – sorgeranno entro il 2020 in Italia, Spagna e Polonia e si aggiungeranno ai 10 milioni di euro che Facebook ha intenzione di investire in Francia in una struttura di ricerca sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è lavorare insieme alle piccole imprese e alle start-up per aiutarle a crescere e assumere dipendenti.

   

Come funzioneranno?

I tre community hub, come già avviene per Developer Academy di Apple a Napoli, saranno gestiti in collaborazione con le organizzazioni locali e serviranno a sviluppare competenze in digital skill, alfabetizzazione mediatica e sicurezza per quei gruppi attualmente sottorappresentati e “dimenticati” dai colossi tecnologici. Il modello è il Digitales Lernzentrum di Facebook a Berlino, che lavora con rifugiati, anziani e altre comunità in Germania e offrire corsi su temi come il "coding" e la programmazione di base. “Le persone devono vedere che investiamo a livello locale, in tecnologia, negli esseri umani”. Oltre all’investimento nel community hub, Facebook si è impegnata a collaborare con Freeformers in un piano di formazione di 300mila persone in tutta Europa. Mosse che fanno parte di una strategia collaborativa con il continente. Anche perché proprio i lacci e le restrizioni di Bruxelles (e del commissario Margrethe Vestager) rappresentano, con la pressione costante su privacy, profilazione dei dati e accuse dall’antitrust, uno dei più grandi problemi di Zuckerberg. Tutti i corsi saranno personalizzati e studiati in base alle competenze specifiche: a qualcuno verrà insegnata la programmazione avanzata e qualcun altro dovrà essere istruito su come aprire un conto online.

 

Privati e imprese

Non solo corsi individuali, ma anche - e soprattutto - aziende, quelle interessate alla miniera d’oro dei dati profilati dalla galassia Zuckerberg. Per gli imprenditori ci saranno diversi “training”, che li aiuteranno ad espandere la propria presenza digitale e trovare nuovi clienti. “E' forte la preoccupazione che la rivoluzione digitale stia lasciando indietro alcune persone, noi vogliamo essere sicuri di investire sulle competenze digitali, per fornire loro ciò che serve per partecipare pienamente all’economia digitale”, ha detto alla Reuters il direttore operativo dell'azienda Sheryl Sandberg. Ancora non si sa cosa si insegnerà nello specifico nei Community Hub, l’azienda rimane vaga e parla di skills, alfabetizzazione mediatica e sicurezza online. Tutte cose che servono, oltre che ad ammorbidire Bruxelles, ad un fine specifico: usare sempre di più Facebook.

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