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La metamorfosi di Super Mario. Smette di fare l'idraulico e si dà allo sport

Micol Flammini

Il 27 ottobre uscirà il nuovo gioco di Nintendo e sul profilo del personaggio la casa giapponese rinnega la professione che ha contribuito a renderlo famoso

È proprio vero che “passato Ferragosto l'estate è finita”, “si stava meglio quando si stava peggio”, “l'amore è cieco” e “non ci sono più le donne di una volta”. E già che siamo in vena di luoghi comuni aggiungiamo pure che “non ci sono più i videogiochi di una volta”. Nemmeno Super Mario, l’idraulico italiano di New York, videogioco di culto e icona di intere generazioni, è più lo stesso. Anzi, per la precisione, non è nemmeno più un idraulico.

 

Lo ha deciso Nintendo che sul proprio profilo ha annunciato, la trasformazione: “Mario fa tutto quello che è alla moda, tutti gli sport dal tennis al baseball, fa il calciatore o le corse in auto. Di fatto - conclude Nintendo - sembra che tanto tempo fa abbia lavorato persino come idraulico”.

 

Nessuno, prima d'ora, aveva messo in discussione l’identità di Mario. Innanzitutto era un idraulico e questo lo portava a saltare fuori dai tubi (indissolubilmente legati alla sua professione) per combattere contro tartarughe giganti e salvare principesse indifese. È vero, per fare tutto questo dava prova di tutta la sua agilità, ma Mario non è mai stato uno sportivo, era un idraulico. Per compiere ogni azione eroica indossava la salopette blu e il cappellino rosso, proprio come ogni idraulico che si rispetti. Non solo, tutti gli aspetti della sua vita erano un chiaro riferimento alla sua vita, passata con la chiave inglese in mano e non con la racchetta o il volante in pelle di una qualche auto sportiva. La professione lo rendeva unico e ha contribuito a crearne l’icona. Eppure, Nintendo ha deciso di accennare solo vagamente alla sua professione, quasi fosse una diceria, un aspetto oscuro del passato.

 

Lo ha forse mandato in pensione? Non sembra. Piuttosto si tratterebbe di una necessaria operazione di marketing: l’idraulico, evidentemente, non attrae più. I bambini, attraverso la loro consolle, non vogliono più essere rappresentati da un omino in salopette che stura lavandini, seppur combattendo mostri e salvando principesse. Vogliono un patito dello sport, anche se quei baffoni e il grande naso a patata non si addicono a un fisico asciutto e muscoloso. Mario era l’uomo comune, brutto, vestito male, con un abbozzo di pancetta, che fa cose straordinarie come salvare il mondo dai mostri.

 

L’idraulico dei bambini di ieri, non esiste più. Quelli di oggi vogliono un personaggio sportivo e Nintendo ha occultato la macchia dal profilo di Mario. La storica mascotte dell’azienda giapponese, nel nuovo gioco Super Mario Odyssey non sarà più un eroe proletario che combatte il male nel tempo libero, bensì un cultore del corpo, un fanatico dello sport. In fondo Mario, non è stato sempre un idraulico. Fino al 1983 era un carpentiere. Poi, come racconta il creatore della saga: “è stato lo scenario a dettare il ruolo”. Il 2017 ha imposto un altro cambio nella vita di Super Mario.