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L'edicola di Amazon

In Spagna Jeff Bezos vende i quotidiani. I rapporti tra tech ed editoria

Amazon ha iniziato consegnando libri. Poi beni e oggetti di vario tipo, i regali di Natale, i mobili e perfino le automobili. E’ passata al cibo, ha iniziato vendendo prodotti secchi e a lunga conservazione, ma poi è arrivata ai cibi freschi, la frutta e la verdura, perfino i surgelati. Era inevitabile, alla fine, che Amazon si mettesse a vendere anche giornali quotidiani. Il primo esperimento al mondo sta per iniziare in Spagna grazie a un accordo con il quotidiano di centrosinistra País. E’ il giornale stesso ad annunciare che da domenica i lettori spagnoli potranno comprare la loro copia su Amazon. Basta fare l’ordine e potranno riceverla in meno di un’ora, a qualsiasi orario tra le 8 e mezzanotte, sette giorni su sette. Le prime copie, per invogliare il lettore, sono perfino gratuite. Il servizio è solo per i clienti Prime Now, il sistema di consegna ultraveloce presente nelle grandi città: in Spagna è attivo a Madrid e a breve a Barcellona, in Italia funziona solo a Milano.

 

Dal punto di vista di Amazon, il passaggio ai giornali è quasi naturale: la società di Jeff Bezos è la più perfetta macchina logistica che il mondo abbia mai visto, e i quotidiani sono una goccia nell’oceano delle consegne. Ma per l’industria editoriale, piagata dalla crisi della carta, una sinergia con il mondo dell’ecommerce potrebbe essere propizia – anche perché, almeno per ora, i rapporti con gli altri giganti della tecnologia sono stati quanto meno altalenanti. Le collaborazioni online dei giornali con le piattaforme proprietarie dei grandi social network, dagli Instant Articles di Facebook al progetto AMP di Google giù fino a Twitter e Snapchat, sono state un parziale insuccesso: di recente un grosso conglomerato di editori americani, Dcn, ha detto che gli accordi di pubblicazione tra giornali che producono articoli e social che li pubblicano online non hanno prodotto i risultati sperati. Gli scandali sulle “fake news”, poi, hanno reso tutti più sospettosi. Forse perché la distanza tra i due mondi, quello tecnologico e quello editoriale, è ancora troppa: secondo i giornali americani, Facebook starebbe cercando un nuovo supermanager per il suo settore editoriale, ma non trova nessuno che sia forte abbastanza tanto nelle news quanto in tecnologia. La soluzione ibrida di Amazon, forse, può avvicinare le due realtà.

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