Il logo di Jigsaw

Tutte le ambizioni geopolitiche del nuovo think tank di Google

Eugenio Cau
Il chairman Eric Schmidt annuncia Jigsaw, pensatoio e laboratorio che ha per obiettivo sconfiggere il terrorismo e le minacce del mondo con i big data, tra grandeur ed esagerazioni

Se non fosse che bisogna digitare www.jigsaw.google.com, se non fosse per quell’url che tradisce il colosso di Mountain View, nessuno direbbe che il sito di Jigsaw rappresenta un progetto di Google. Austero sfondo blu, una mappa del globo, i quote seriosi di alcuni esperti di sicurezza. Sembra il sito di un pensatoio sulle minacce globali, di una start up di cybersecurity, di un gruppo di esperti informatici che si occupa di antiterrorismo digitale. E’ l’impressione giusta: Jigsaw è un think tank e una società di servizi informatici che ha l’obiettivo ambizioso di “usare la tecnologia per affrontare le più difficili sfide geopolitiche, dal contrastare l’estremismo violento al ridurre la censura online a mitigare le minacce associate agli attacchi digitali”. L’unica differenza, rispetto ai tanti think tank che affollano la rete, è che dietro a Jigsaw c’è Google, il gigante che vuole usare la potenza dei big data per risolvere i problemi del mondo.

 

Google ha un think tank da dieci anni. Si chiama Ideas e non è mai stato particolarmente influente. Ma nell’ambito della grande ristrutturazione che negli ultimi mesi ha trasformato Google in Alphabet e sminuzzato la compagnia in tante società sorelle, Google ha deciso di prendere Ideas e di trasformarlo in un grande esperimento geopolitico. Lo ha annunciato il chairman Eric Schmidt in un post su Medium in cui esprime ambizioni planetarie per la nuova creatura. Per ora Jigsaw contiene i vecchi progetti di Ideas, aggiunge qualche infografica e fornisce alcuni strumenti per la cybersicurezza e per proteggere l’identità dei dissidenti nei regimi dittatoriali. Ma tra i prossimi obiettivi, scrive Schmidt, ci sono “il contrasto al riciclaggio di denaro, al crimine organizzato, alla violenza delle forze dell’ordine, al traffico di esseri umani e al terrorismo”.

 

[**Video_box_2**]“Il mondo è più complesso che mai, ma crediamo che una combinazione unica di ricerca guidata dai princìpi e capacità tecnologica possano aiutare a mettere insieme il puzzle un pezzo alla volta”, scrive Schmidt, riprendendo il nome della nuova iniziativa, Jigsaw, che significa appunto puzzle. Ottimismo e grandeur decisamente tipici dello spirito di Google. L’idea che la tecnologia, se ben indirizzata, possa risolvere i problemi del mondo è antica, e Google ci ha abituati ai suoi “moonshot”, ai suoi progetti di eccezionale ambizione. E’ di due anni fa Calico, il progetto creato per raggiungere niente meno che la vita eterna. Ma il puzzle geopolitico del mondo, soprattutto di questi tempi, è così complicato che forse questa volta l’ottimismo tecnologico di Mountain View esagera.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.