Una manifestazione di tassisti contro Uber a Bruxelles lo scorso 16 settembre (foto LaPresse)

Criminalizzare Uber

Redazione
Da Londra a Parigi, la guerra sporca dell’Europa contro la concorrenza

Uber, la compagnia americana di taxi con app, al suo sbarco in Europa ha sempre dovuto combattere più contro i procuratori che con la concorrenza. Fosse solo per le regole del mercato e della soddisfazione dell’utente, Uber navigherebbe in acque tranquille, e invece non c’è città del Vecchio continente (il fenomeno esiste anche in America e nel resto del mondo, ma in maniera più limitata) dove non sia accolta da ricorsi, inchieste, indagini. Che le lobby europee cerchino di fare concorrenza nei tribunali e nelle aule parlamentari è risaputo. E’ un modus operandi noto, subìto non solo da Uber (si veda la lotta contro Google della Commissione europea). Ma questa concorrenza giudiziaria di recente si sta trasformando in persecuzione ad aziendam, quando non in criminalizzazione.

 

In Francia, dove il governo socialista di François Hollande, con la sola eccezione del ministro dell’Economia Emmanuel Macron, è un grande nemico della sharing economy, è iniziato il processo contro Pierre Dimitri Gore Coty, general manager di Uber per l’Europa occidentale, e contro Thibaud Simphal, amministratore delegato di Uber Francia. I due erano stati arrestati a giugno con l’accusa di aver organizzato un servizio di taxi illegale e sono stati rilasciati dopo pochi giorni. Rischiano fino a due anni di prigione, e il trattamento umiliante riservato a due tra i massimi dirigenti della compagnia in Europa si è ripetuto martedì nei Paesi Bassi, dove la polizia olandese ha fatto un raid, il secondo in un anno, negli uffici di Uber ad Amsterdam. Gli agenti hanno perquisito l’edificio e sequestrato documenti quasi si trovassero in un covo mafioso, e i procuratori progettano di istruire un’indagine criminale contro la società.

 

[**Video_box_2**]Perfino la Londra liberale del sindaco conservatore Boris Johnson, che pure è un utilizzatore delle auto di Uber, progetta un attacco frontale contro la società. La commissione dei Trasporti cittadina ha preparato una serie di proposte, pervenute a diverse testate, che nella pratica distruggerebbero Uber e altre società simili. Tra queste l’obbligo di far attendere il passeggero cinque minuti prima che il taxi si presenti, e il divieto di app che mostrino il percorso dei taxi su una mappa – in pratica un bando esplicito alla app di Uber. E’ un processo di criminalizzazione ed espulsione feroce, questo sì, come accusano i tassisti, concorrenza sleale.