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Chi si stupisce di più per la crescita di Netflix è Netflix

Eugenio Cau
La compagnia di streaming aumenta gli abbonamenti molto più delle previsioni. La strategia di espansione internazionale, le nuove serie tv e il debutto in Italia

Nelle previsioni degli analisti, il 2015 non doveva essere un anno facile per Netflix. La compagnia da tempo non è più la quasi monopolista nel mondo del video streaming, come negli anni del suo debutto, e quest’anno avrebbe dovuto segnare il consolidamento dei molti concorrenti, da Amazon a Hbo, che nel 2014 hanno investito molto nel settore e si sentono pronti a conquistare ampie fette di mercato. Ma i dati trimestrali di Netflix, pubblicati mercoledì nella serata americana, sono stati così favorevoli che perfino dentro alla compagnia c’è stato stupore.

 

Nell’ultimo trimestre il numero degli abbonati a Neflix è cresciuto molto più del previsto: da marzo gli utenti sono aumentati di 3,27 milioni, contro una previsione fatta dalla compagnia di 2,5 milioni. Netflix ha venduto 900 mila nuovi abbonamenti in America (contro una previsione di 636 mila), ma la spinta maggiore è arrivata dagli abbonati internazionali, cresciuti di 2,37 milioni (contro una previsione di 1,94). Davanti a questi numeri, il titolo di Netflix è cresciuto in Borsa dell’11 per cento e il gran aumento degli utenti ha oscurato i dati meno favorevoli, come i guadagni in perdita del 63 per cento (da 71 milioni di dollari l’anno scorso a 26,3 milioni di dollari). La società ha giustificato i guadagni minori con la gran campagna di investimenti di questi mesi. Nell’ultimo trimestre Netflix ha fatto debuttare molte nuove serie, come “Daredevil”, in collaborazione con Marvel, e lo show di fantascienza “Sense8” e ha mandato in onda le nuove stagioni di successi come “Orange is the new black”. Ha anche annunciato il suo debutto nel campo dei lungometraggi, nei prossimi mesi ne usciranno tre, di cui uno in collaborazione con Brad Pitt e uno con Adam Sandler.

 

Soprattutto, Netflix sta spendendo denaro ed energie nella sua più importante campagna di espansione internazionale. Quest’anno è già entrata nei mercati di Nuova Zelanda e Australia ed entro la fine dell’anno farà il suo ingresso in Giappone, Spagna, Portogallo e Italia. Presentando la sua trimestrale, Netflix ha comunicato inoltre che entro la fine del 2016 prevede di espandersi in 150 nuovi paesi e tra questi c’è il mercato più grande di tutti, quello della Cina, dove la compagnia troverebbe un’utenza ricettiva ma anche un governo sospettoso, come con tutti i servizi produttori di contenuti di provenienza americana.

 

[**Video_box_2**]I numeri di questo trimestre, spinti soprattutto dal meno saturato mercato internazionale, mostrano che la strategia di espansione del ceo Reed Hastings sta funzionando, la dirigenza pensa al lungo termine e i mercati stanno instaurando con Netflix un rapporto simile a quello che hanno con Amazon: non ci importa se i guadagni sono risicati, basta che ci dai prova di una crescita continua. Il valore del titolo è raddoppiato nel corso di quest’anno e continua a crescere spinto dai buoni numeri. Ma come scrive Quartz, negli ultimi anni ha mostrato segnali di volatilità, la concorrenza è decisa e mantenere il primato sarà sempre più difficile.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.