La decisione presa all'unanimità e in tempi record: divieto di viaggio e congelamento dei beni per quattro funzionari del Cremlino, due viceministri della Difesa e l'istituto pubblico incaricato della distruzione delle armi chimiche. Colpito anche Yevgeniy Prigozhin, accusato dall'Ue di intrattenere “relazioni strette, anche di natura finanziaria, con la società militare privata Wagner Group, coinvolta in violazioni plurime e ripetute dell'embargo sulle armi in Libia”