(Foto di Ansa) 

La disciplina

Febbre da padel: la nascita dello sport che ha conquistato l'Italia

Matteo Rivarola

Un mix tra tennis e squash che sta facendo innamorare tutti (in particolar modo gli ex calciatori). Nel 2017 erano solo 300 i campi in tutta la penisola, ora sono più di 2.500

Una mania collettiva quella per il padel, che negli ultimi cinque anni, in Italia, ha conquistato donne e uomini di qualsiasi età. Ci si tiene in forma, divertendosi. Uno sport, che nonostante si sia diffuso soltanto recentemente, ha una storia che parte nel 1969. All’epoca fu il messicano Enrique Corcuera ad avere l’idea. L’imprenditore milionario si fece infatti costruire all’interno della sua villa di Acapulco il primo campo di padel. All’ingresso su una parete, il regolamento ufficiale stabilito dalla moglie Viviana, ex miss Argentina. Rappresentava il mix perfetto tra tennis e squash e fece fin da subito clamore tra gli amici invitati nel fine settimana, per la consueta grigliata di pesce. Oggi, per molti sportivi, la partita settimanale di padel è una routine che non si è mai fermata. Nonostante la pandemia, i corsi online al fine di perfezionare i dettagli della posizione in campo, hanno tenuto alto l’entusiasmo di coloro che non aspettavano altro che ritrovarsi con la racchetta in mano.

Il Lazio è la regione attualmente con il maggior numero di strutture disponibili, con Roma in cima alla lista. Nel 2017 erano 300 i campi presenti in tutta Italia, oggi più di 2.500. Grande fermento anche tra gli ex calciatori, che si sfidano ogni anno in tornei sempre più prestigiosi. Totti, Adani, De Rossi, Vieri, Candela, Marcolin, Locatelli, Fiore, Amoruso, Albertini, la lista è davvero considerevole. L’obiettivo è solo quello di svagarsi in compagnia, imparare e affinare la propria tecnica. Per alcuni di loro, però, è diventato un vero e proprio business. Il progetto di Banca Generali Private, è stato per esempio sviluppato con il supporto della Da srl, agenzia di sport marketing diretta da Demetrio Albertini. “Ho scoperto il padel nel lontano 2003, in Spagna”, racconta l’ex calciatore della Nazionale. “Sono stato tra i primi a crederci e scommetterci quando ancora qui in Italia non lo conosceva nessuno. È uno sport eccezionale, capace di unire grande competitività e socialità, e i trend di crescita lo dimostrano. L’ingresso di Banca Generali accompagnerà lo sviluppo di questa splendida disciplina sia ai vertici, supportando gli atleti di punta, sia alla base, diffondendo la pratica ovunque in giro per l’Italia”. Un messaggio di inclusione, sostenibilità e divertimento sociale, che sprona ancor di più a tornare alla regolare normalità della vita di tutti i giorni.

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