Il Foglio sportivo

Jacobs e Tortu alla prima sfida stagionale sui 100 metri in altitudine

Fausto Narducci

Il primatista europeo (9”80 a Tokyo) contro il primo italiano a scendere sotto i 10” (9”99 nel 2018 a Madrid). Non poteva esserci niente di meglio per aprire la stagione internazionale post-olimpica all’aperto

Lassù, a 1865 metri sopra il livello del mare, oggi ci sarà il primo “vertice” mondiale della stagione nello sprint. Una convergenza imprevista che, in mezzo ad altri sette sprinter di valore assoluto, proporrà subito la sfida più attesa in casa azzurra. Marcell Jacobs contro Filippo Tortu, il primatista europeo (9”80 a Tokyo) contro il primo italiano a scendere sotto i 10” (9”99 nel 2018 a Madrid). Non poteva esserci niente di meglio per aprire la stagione internazionale post-olimpica all’aperto che ricominciare da due elementi del quartetto d’oro che ha suonato la sinfonia azzurra al mondo. Durante l’evento a San Siro del Foglio Sportivo, Filippo Tortu ci aveva detto che la sua strada e quella del gardenese avrebbero seguito rotte parallele verso il doppio appuntamento estivo dei Mondiali di Eugene e degli Europei di Monaco: Filippo concentrato sui 200 e Marcell sui 100. Invece è successo qualcosa di imprevisto, come ci racconta Paolo Camossi, campione mondiale indoor del triplo nel 2001 e allenatore che ha cambiato il destino di Jacobs: “Dovevamo correre l’8 maggio a Tokyo e poi, passando da Savona per l’esordio sui 200, puntare su Eugene dove il 28 maggio proveremo la pista iridata. Due viaggi transoceanici un po’ pesantini per Marcell dopo 13 gare sui 60 metri nella stagione indoor. Eravamo al campo a Roma quando si è avvicinato e mi ha detto: “Che ne pensi se anticipassimo l’esordio al 7?” Ho capito subito: “Pensi a Nairobi? Mi informo immediatamente. Ho chiamato il manager Marcello Magnani ed abbiamo fatto la scelta migliore per evitare di trascorrere troppo tempo in aereo. Certo, c’entra anche la possibilità di sparare subito un grande tempo in altura, la qualità del meeting con il miglior americano del momento Fred Kerley e il primatista africano Ferdinand Omanyala che proprio a Nairobi l’anno scorso ha stabilito il record africano con 9”77. E c’entra anche la festa della mamma, perché dopo la gara viaggeremo di notte per consentire a Marcell di celebrare in famiglia la ricorrenza a cui tiene di più. Ma non c’entra Tortu: la presenza di Filippo è solo uno stimolo in più”.

Uno stimolo anche per gli spettatori italiani che oggi su Sky dalle 15 potranno assistere a un duello diretto che nelle precedenti sei sfide presenta un conto inimmaginabile: 6-1 per Tortu. Partendo insieme dai blocchi, Jacobs ha vinto solo l’ultima volta, nel 2021 a Montecarlo: terzo in 9”99 con Tortu 7° in 10”17. 


“Dico sempre che siamo grati a Tortu perché ci ha insegnato a perdere – spiega Camossi – Ma fra Filippo e Marcell non è mai mancato il rispetto reciproco come c’è stima fra me e Salvino, il suo allenatore. Se c’è una cosa che devo riconoscere a Marcell è di vivere tutto con serenità. Questa è la parola chiave anche per me: l’oro di Tokyo non ha portato felicità che è effimera, instabile e può mutare facilmente ma serenità. Anche grazie a Jacobs ora lo sprint è un ambiente sereno e anche i cambi della staffetta se ne giovano. Che tempo farà Marcell a Nairobi? Non ci precludiamo niente, diciamo che per come sta ora sarebbe giusto vincere. Poi il 18 maggio saremo a Savona: un po’ per riconoscenza per il meeting che ci ha rivelati al mondo, un po’ per provare una tantum i 200 in vista della doppietta che proveremo agli Europei di Roma 2024”.


Oggi però al Moi Sport Stadium – impianto nel sobborgo di Kasarani che può contenere 60.000 spettatori nella tappa Gold del World Continental Tour intitolata al grande Kip Keino – sarà Tortu a fare da guida visto che qui l’anno scorso a fine stagione ha stampato sui 200 un eccellente 20”11 che è la seconda prestazione italiana di sempre dopo Mennea. Al proposito papà Salvino ha un gustoso aneddoto da raccontare: “Col cambiamento climatico e alimentare, Filippo nel meeting dello scorso 18 settembre si è svegliato con una specie di gastroenterite. Siamo arrivati allo stadio con un rotolo di carta igienica nella sacca e sono andato da giudici ad annunciare che non era in grado di correre… Poi sapete com’è finita. La pista è velocissima, l’altura aiuta e Filippo non potrebbe stare meglio in questo momento della stagione: sono fiducioso. Non dimentichiamo che fra due contagi di Covid, la pandemia e un infortunio veniamo da tre stagioni tribolatissime e solo ora potremo riprendere la crescita interrotta dopo il 9”99 di Madrid 2018. Abbiamo scelto di partire con i 100 metri di Nairobi sulla pista che ci ha portato bene l’anno scorso perché siamo gente del sud (Sardegna ndr) e crediamo nella scaramanzia. Poi però, a parte un altro 100 a Trieste il 28 maggio, punteremo sui 200 a partire da Doha il 13 maggio dove nella Diamond League troveremo i migliori del mondo. I 200 metri sono sempre stati il nostro obiettivo e guarda caso ci arriviamo ora che il mondo si è scatenato in questa specialità, a partire dall’incredibile 19”49 dello junior Erriyon Knighton”.


Nella prima parte della preparazione Tortu all’Arena di Milano si è dannato l’anima per mettere a punto una curva ottimale in vista dei 200, ma sta pagando bene anche il lavoro con la staffetta a Roma. “Filippo Di Mulo e Giorgio Frinolli sono il top dal punto di vista tecnico – conferma Salvino Tortu. Ho visto coi miei occhi il lavoro meticoloso che hanno fatto sui cambi. Negli ultimi vent’anni non ho mai visto un gruppo così affiatato. La svolta è avvenuta nei Mondiali di staffetta a Yokohama nel 2019. Confermo che fra Filippo e Marcell c’è grande sintonia anche fuori dal campo. La presenza di Jacobs a Nairobi sarà solo uno stimolo in più per entrambi. Ragazzi che si allenano e poi escono insieme anche la sera come non si vedeva da tempo.  La formazione della 4x100 la farà Di Mulo ma Filippo è pronto a correre qualsiasi frazione: dalla prima alla quinta, per dire la panchina. Semmai il problema nascerà venerdì 19 agosto agli Europei di Monaco quando nella stessa giornata bisognerà correre in mattinata la batteria della 4x100 e la sera la finale dei 200 dove potrebbero esserci Filippo, Desalu e Patta. Lì bisognerà fare delle scelte ma solo per un fatto occasionale”. 

È insieme che Jacobs e Tortu promettono di portare la staffetta italiana sul podio a Mondiali ed Europei nella prima stagione in cui lo sprint italiano potrà guardare il resto del mondo dall’alto in basso.