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Formula 1

Imola amara. Le Ferrari dovevano suonarle, sono state suonate

Fabio Tavelli

Verstappen e Perez regalano alla Red Bull una doppietta insperata. Leclerc è sesto, Sainz si è ritirato

A Imola la Ferrari aspettava la Red Bull per “suonarla” di nuovo ed invece è stata pesantemente “suonata”. Verstappen-Perez mettono a segno un clamoroso uno-due che riporta in equilibrio il Mondiale, sia piloti che costruttori, e costringe la Rossa ad incassare un ko inaspettato. I due della Red Bull chiudono in parata in pista e in coppia sul podio il pomeriggio imolese e dopo i pesantissimi “zero” di Bahrain e Australia per il campione del mondo hanno recuperato l’affidabilità dei tempi belli.

 

Le sensazioni che qualcosa potesse girare storto per la Ferrari si materializzano subito dopo il semaforo verde. Il contatto tra Sainz e Riccardo mette fuori dai giochi lo spagnolo per la seconda gara consecutiva. Ma soprattutto entrambi i ferraristi erano scattati davvero male allo start, con Leclerc nemmeno lontano parente della partenza a fionda nella Sprint Race. Alla prima curva il leader del Mondiale viene infilato da Perez e Norris, il suo compagno finisce nella sabbia. Poi la gara si sviluppa nella grande attesa di qualcosa che non accade, ovvero l’annunciato diluvio che gira intorno all’autodromo del Santerno ma rilascia i suoi liquidi altrove. Dopo i primi giri con le intermedie ecco che Leclerc prova a giocarsi la carta delle gomme medie, subito imitato dai Red Bull. La svolta, negativa, per Leclerc arriva al giro numero 53. La voglia di andare a prendere Perez per arrivare almeno secondo tradisce Leclerc che alla Variante Alta su un paio di cordoli che normalmente prendeva benissimo perde la sua vettura rischiando di stamparsi contro le barriere. Il danno è fatto. Da terzo Leclerc scende nono, cambia gomme e musetto e rientra come una furia fino a chiudere sesto. Questa è l’unica consolazione per la Ferrari. Ovvero che la macchina è e resta un progetto di grande livello. Questa volta a sbagliare sono stati i piloti.

 

Verstappen è stato perfetto, pole al venerdì, sprint race al sabato e gara alla domenica: capolavoro e gap in classifica ridotto a -27. La giornata disastrosa della Ferrari viene, in parte, compensata dai buoni risultati delle altre scuderie italiane (Alfa Romeo e Alpha Taury). In casa Mercedes previsti temporali. Russell ha fatto un “garone” arrivando quarto ma Hamilton ha passato il pomeriggio negli scarichi di Gasly e dopo 41 giri ha visto la bandiera azzurra che gli segnalava di dare spazio a Verstappen per essere doppiato. Una umiliazione pari al risultato finale, 14esimo, che un sette volte campione del mondo non merita. Tra Verstappen e Leclerc ora il confronto diretto è 2-2. A fare la differenza sono state le gare non terminate dall’olandese. Il Mondiale è lungo, sarà un confronto costante tra questi due. Per la Ferrari è anche opportuno riavere qualcosa da Sainz perché Perez sinceramente il suo lo sta facendo meglio.

 

Resta, per la Rossa, l’amarezza di un week end iniziato benissimo con le libere sotto la pioggia e finito nel modo peggiore. Ma non cambia la sensazione di un pacchetto complessivo motore-aerodinamica in grado di contendere il Mondiale alla Red Bull. Ora tutti a Miami tra due settimane a scoprire un circuito nuovo, con tutte le incognite del caso.

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