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Davvero dobbiamo prendere la Coppa d'Africa sul serio?

 Jack O'Malley

Non solo belle partite: tatticismi esasperati, pochi gol, pochissimi spettatori, e giocatori normalmente fortissimi non toccano palla. Solo la vicenda Djokovic è più grottesca, meglio la FA Cup che perlomeno fa godere

Ve lo giuro, capisco la buona volontà, l'entusiasmo, il sentimento di pioniere, persino la buona fede di chi prova a prendere sul serio la Coppa d'Africa. Capisco anche che se ne dovrebbe dire benissimo sennò sotto poi qualcuno pensa che sei un razzista. Però, vi prego, almeno dopo la seconda pinta (offro io) lo ammettete pure voi che siamo al massimo di fronte a un torneo amatoriale di quartiere su scala globale a cui partecipa qualche gloria del calcio europeo?

Sono un pigro, c'è la FA Cup che mi fa godere e che venero guardandola in accosciata davanti alla tv, della Coppa d'Africa ho visto solo qualche triste highlight su internet. Tra le notizie più significative c'è il cambio di pettinatura di Kessie, la papera di Onana all'esordio, le polemiche di Koulibaly sui test anti Covid, ma soprattutto la scena da calcetto del giovedì sera dell'arbitro di Tunisia-Mali che fischia la fine della partita all'85esimo, poi chiede scusa e la fischia venti secondi prima del 90esimo ; niente male anche il rigore della Guinea Bissau: parata con respinta corta, ribattuta sulla traversa, tiro loffio che attraversa tutta la porta e palo da mezzo metro. Bello, il futuro del calcio. C'è chi prova a parlare di “calcio romantico”, se a noi inglesi è stato fatto lo scherzo che hanno fatto alla Mauritania – musica dell'inno Nazionale sbagliata per due volte e poi un bel “cantatevelo voi” – che avrebbe invaso il Camerun. 

 

Fossero almeno belle partite: tatticismi esasperati, pochi gol, pochissimi spettatori, partite orrende giocatori e normalmente fortissimi che non toccano palla . Ora io lo so che ci sono gli esperti che la sanno lunga che leggendo queste righe storceranno il naso. Ma a me non frega molto, non essendo un nerd del pallone e seguendo il calcio perché mi voglio divertire, non osservare prospetti che oggi non sanno fermare il pallone ma un giorno chissà forse giocheranno nel Burnley. 
Più grottesca della Coppa d'Africa c'è solo la vicenda Djokovic. Il ragazzo mi era anche stato simpatico, non tanto per le posizioni sul vaccino quanto per la trappola kafkiana in cui era caduto. Il è che in pochi giorni è riuscito a fare incazzare tutti: gli appassionati di tennis e chi il tennis non sa cosa problema sia, gli australiani ei serbi, ma soprattutto ha provocato discrete erezioni nei commentatori che usa lo sport per spiegare la vita e la morale, permettendo loro di vergare dure editorialesse sul cattivo esempio dato dal tennista serbo. Djokovic è un cretino, ha infilato un'idiozia dopo l'altra, raccontato palle pensando di passarla liscia. Ma pensare che un uomo che fino a prova contraria è guarito dal Covid, è tamponato ogni dodici ore, vivrà in una bolla per tre settimane, sia “un pericolo per la salute della comunità australiana”,Il giorno in cui smetteremo di agire gli sportivi come buoni o cattivi esempi, pretendendo da loro ai limiti della santità, arrabbiandoci se non si comportano come esseri perfetti, stapperò una bottiglia di quello buono. Anzi, lo stappo lo stesso .
             

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