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Hamilton vince in Brasile e apre il miglior finale di stagione da molti anni

Fabio Tavelli

A tre gare dall’ultima bandiera a scacchi l’inerzia rischia di tornare in mano alla Mercedes. Che ha un motore “fresco” per far volare Hamilton ed ha ritrovato un contributo positivo da Bottas

Quelli della Red Bull sabato pomeriggio pensavano di avere in mano il campionato. Ma il gol in contropiede di Lewis Hamilton è di quelli che rischiano di valere molto più di un recupero di punti in classifica. A Interlagos il capolavoro del Re Nero arriva al giro numero 59. Due giri per disegnare un nuovo tentativo di sorpasso dopo che alla 48esima tornata i due avevano rischiato di entrare in collisione per una manovra un po’ estrema dell’olandese. Poi la zampata, netta, definitiva. Dall’alto di una superiorità di motore evidente ma con la difficoltà di dover passare il peggior cliente possibile nel saloon della Formula 1 quando si tratta di lottare corpo a corpo per un sorpasso.

La storia di questo Gran Premio parte però da lontano, da quando la Mercedes ha deciso di prendere 5 posizioni di penalità in griglia per la sostituzione di una componente del motore prima di sapere che la Federazione avrebbe messo il 7 volte campione del mondo in coda alla gara sprint. E da lì è partita una remuntada pazzesca con 15 sorpassi al sabato e una risalita impetuosa nella gara vera alla domenica. Verstappen mantiene 14 punti di vantaggio ma partiva da un teorico +21 allo spegnimento dei semafori visti i 2 portati a casa nella mini-competizione del sabato e quando era in testa era accreditato di un +28 che avrebbe messo i titoli di coda al Mondiale piloti. E invece a tre gare dall’ultima bandiera a scacchi l’inerzia rischia di tornare in mano alla Mercedes. Che ha un motore “fresco” per far volare Hamilton ed ha ritrovato un contributo positivo da Bottas.

 

Ora tutto si deciderà in terra araba, con i prossimi due Gran Premi (Qatar e Arabia Saudita) su piste totalmente sconosciute, mai provate da team e piloti se non con i simulatori. 14 punti di vantaggio per Verstappen restano ancora un buon bottino ma sapere che avrebbero potuto essere il doppio sono un tarlo che nella testa dell’olandese potrebbe presentargli il conto.

Il monito che arriva da Brasile è uno ed inequivocabile: mai dare per battuto uno come Lewis Hamilton. La Mercedes era ferita come una tigre che vedeva pericolosamente tremare il suo regno nella savana. E come tutti i felini quando sono feriti diventano anche più pericolosi. Al punto di imporre a Hamilton la scelta della gomma dura quando il pilota aveva esplicitamente chiesto di avere a disposizione una mescola diversa da quella di Verstappen. Ci sono ora 75 punti più 3 dei giri veloci a disposizione dei duellanti. Comunque andrà a finire sarà certamente il miglior finale di stagione da molti anni a questa parte.

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