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Verstappen vince in casa. In Olanda la Formula 1 poteva però fermarsi alle prove

Fabio Tavelli

Zandvoort mancava da 36 anni nel calendario mondiale. C'era grande attesa per il ritorno di un circuito iconico. La gara è finita senza sorpassi e con troppo torpore

Ognuno può eccitarsi come vuole e mai come in questo campo la libertà deve essere massima. Si può farlo con i team radio nei quali Hamilton ammette candidamente di aver bluffato troppo in anticipo o comunica fantasiose e quasi mai vere difficoltà con le gomme. O con i pit stop nei quali gli strateghi (che magari vivono a migliaia di chilometri di distanza e seguono la gara in tv e fanno calcoli su calcoli) alambiccano per cercare di rimettere i propri piloti in pista davanti agli altri. Oppure con qualunque altra cosa, con i curvoni sopraelevati da “wow” che entusiasmano i piloti e fan dire loro che “correre qui è bellissimo”. Perfetto, però dopo averci dato la Formula 1 per il piacere degli ingegneri e la Formula 1 per il piacere dei piloti adesso per cortesia ridateci quella nella quale c’è anche il piacere degli spettatori.

Zandvoort mancava da 36 anni e l’entusiasmo per il ritorno di un circuito iconico e sviluppato con i più estremi criteri di sviluppo era evidente e più che legittimo. Però tutto quello che abbiamo visto è la completa negazione del racing. Senza sorpassi la Formula 1 è un’esibizione fine a sé stessa, addirittura velleitaria se le uniche possibilità di passare un rivale sono lasciate ai calcoli degli ingegneri o al degrado delle gomme. Tanto vale dare i punti alla qualifica se la gara è un trenino. Va bene Montecarlo, va (un po' meno) bene Sochi. Ma senza sorpassi la lotta con il pisolino rischia di diventare impari. Si attendevano i fuochi d’artificio in partenza. Gli unici fuochi erano invece quelli dei fumogeni accesi dai tifosi di Verstappen. Meglio così, intendiamoci, prima della gara si scommetteva su quante safety car sarebbero entrate e quasi nessuno pensava a meno di due. Non ne è entrata nemmeno una. E ci mancherebbe di auspicare un suo ingresso per far succedere qualcosa di meno letargico. Ha vinto bene Verstappen davanti a Hamilton, con Bottas sul podio davanti a Gasly e Leclerc. Esattamente come erano in fila sabato. Solo Sainz è riuscito a farsi passare all’ultimo giro da Fernando Alonso.

Dopo gli urti di Silverstone e Ungheria e la farsa di Spa ora Verstappen è tornato dove era dopo l’Austria ovvero in vetta alla classifica. E’ realmente un uomo solo al comando visto che il suo compagno Perez gli nega troppo spesso la servitù sulla quale invece Lewis Hamilton può contare da parte di Bottas. Umile scudiero di un cavaliere che non si arrenderà facilmente ma che oggi vede l’ottavo titolo della sua meravigliosa carriera un po' lontano. Ci si rivede nel prossimo fine settimana a Monza, dove qualcosa succede sempre.

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