Foto Andrea Bressanutti/LaPresse

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Da salvatore della Serie A a pacco, su CR7 bevete di meno

Jack O'Malley

Ronaldo lascia la Juve, tutti pensavamo potesse vincere di più. Ma piano con le campane a morto

Più prevedibili di una polemica sul var, noi giornalisti-volpi abbiamo subito iniziato a disprezzare il Ronaldo-uva. La fine prevedibile e repentina della storia mai veramente d’amore tra Juventus e CR7 ha improvvisamente cancellato tre anni di elogi, esaltazioni, non-notizie sul suo piatto preferito al ristorante trasformate in scoop, misurazioni al millimetro di quanto saltava alto per poi definirlo “mostro” e “alieno” nelle titolazioni incontinenti. Adesso che, al pari della Juve, ha gestito non male ma malissimo il suo addio, cercando una nuova sistemazione che sembrava non arrivare, accettato al massimo a zero euro, è diventato per tutti quelli che la sanno lunga un investimento sbagliato, un freno alla crescita dei bianconeri, uno che sì avrà anche fatto tanti gol ma insomma prima la Juve ne segnava di più e comunque di punizione ne ha messa dentro solo una in tre anni (naturalmente contro il Torino).

 

Calma. Sappiamo bene che lo sport preferito di giornalisti e tifosi è il distacco dalla realtà, ma liquidare Cristiano Ronaldo come un errore imperdonabile della dirigenza juventina è esercizio pigro e troppo facile. Certo, la società di Andrea Agnelli sperava che con il portoghese sarebbe arrivata finalmente la Champions, che non è arrivata, ma con questo criterio di quante squadre europee potremmo dire che hanno sbagliato investimento, a partire proprio dal City del guru Pep, la squadra che probabilmente ha messo in moto la fuga di Ronaldo da Torino, salvo poi ritirarsi dalla corsa?

Soprattutto, non fidatevi di chi oggi vi dice con sicumera che l’addio dell’ex numero 7 del Real è un guadagno certo per i bianconeri. Sono gli stessi – siamo gli stessi – che tre anni fa giuravano che il suo arrivo avrebbe reso più sexy e competitiva la Serie A, facendo guadagnare tutti in visibilità. Così non è stato, e adesso siamo qui a piangere la fuga dei grandi nomi dal nostro campionato subito dopo aver detto che era tornato a essere uno dei più belli d’Europa. Certo è che Ronaldo non fa una bella figura, quasi come il lacrimevole Messi, e forse solo con il ritorno al Manchester United può salvare la faccia, spruzzando il suo addio improvviso all’Italia con  un po’ di romantica nostalgia. E anche se dubito che da quelle parti i tifosi si stiano sbronzando di gioia, brindo al suo ritorno in Premier League.          
 

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