Al Gp di Francia

La spallata di Verstappen a Hamilton

Che bello un Mondiale con un corpo a corpo di così alto livello a ogni Gran Premio. Clamoroso disastro Ferrari

Fabio Tavelli

Rosse a zero punti con una strategia balbettante. L'olandese sulla Red Bull osa e a un giro e mezzo dalla fine supera l'inglese della Mercedes

Al giro 29 su 53 Max Verstappen apre la radio con il suo ingegnere di pista e gli dice: “Non posso tenerlo dietro tutta la gara”. Il giovanotto della Red Bull era tornato in testa dopo i primi cambi gomme ma aveva dietro le due Mercedes ringhianti. Subito la reazione dal muretto. “Ci fermiamo”. Cambio di gomma, l’olandese (che era partito in pole ma aveva sbagliato alla prima curva lasciando strada a Hamilton) deve ricostruire la sua gara dal quarto posto. Alzi la mano chi in quel momento non ha pensato che questo fosse un azzardo. Una gomma fresca ma un gap importante da colmare. Quasi 25 giri senza potersi permettere un solo errore, giri da qualifica come fosse da andare di nuovo a prendersi la pole. Verstappen inizia come un’idrovora a recuperare secondi, salta il compagno Perez e si mette a caccia dei grigio-neri.

Bottas, anche questa volta, nel momento del bisogno ha combinato un disastro. “Stasera Toto Wolff fa firmare George Russell”, ha detto con ironia Nico Rosberg in telecronaca. Cosa doveva fare il finnico? Provare a tenersi dietro qualche giro lo scatenato Max. Rallentarlo un po', cose che in passato quando la lotta era con Vettel gli riuscivano, per dare un giro o due di respiro al suo compagno di squadra. E invece niente, pappato come un pesciolino di lago da un barracuda. Forse non sarebbe nemmeno servito perché Max era una furia. Ma da oggi la Mercedes deve chiedersi se per aiutare Hamilton nella lotta con Verstappen non sia più utile un pilota diverso da Bottas. Gli ultimi giri sono da batticuore. Hamilton fa tutto il possibile con una gomma “stanca”, Max lo punta, calibra bene il mirino e a un giro e mezzo dalla fine decide di tirare subito un cazzottone da ko. Hamilton in questi casi te lo aspetti diverso, più cattivo e magari poco voglioso di concedersi di finire al tappeto. Ed invece va proprio così. Passa in tromba l’olandese e va a prendersi una vittoria che non può ancora essere un atterramento pugilistico ma è certamente una spallata decisa. Una gara del genere merita che nel suo racconto a caldo siano i due grandi protagonisti a prendersi la scena. E’ grazie a Max e Lewis se quest’anno abbiamo finalmente un corpo a corpo di questo livello e una simile quota di adrenalina. Ma non si può tacere il clamoroso disastro, per certi versi inatteso, della Ferrari. Zero punti, una strategia balbettante con Leclerc e la sensazione che i lampi di Montecarlo e Baku fossero unicamente figli delle caratteristiche dei circuiti. Al Paul Ricard la rossa è sembrata quella del 2020, doppiata dai top team e messa all’angolo anche dalle scuderie che dopo le prime gare parevano superate in prestazioni e risultati. Non c’è tempo per riflettere, nelle prossime due domeniche ci sono ancora due gare in Austria. Non ci sono i curvoni francesi ma nemmeno i muretti dei tracciati cittadini. Un salto indietro davvero brusco dopo alcune gare che avevano acceso un po' di ottimismo. Subito spento.

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