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Il sogno di Riyad Mahrez di emulare la Champions League di Rabah Madjer

Francesco Caremani

Era il 1987 quando grazie al "tacco di Allah" il giocatore del Porto divenne il primo calciatore algerino (e il secondo africano) a conquistare la Coppa dei Campioni. Il calciatore del Manchester City sogna di fare lo stesso

Rabah Madjer e Riyad Mahrez sono due calciatori algerini appartenenti a generazioni diverse, ma ugualmente vincenti. Il primo ha vinto la Coppa d’Africa nel 1990 con la nazionale biancoverde, alla fine di un ciclo che era iniziato con il Mondiale del 1982. Il secondo l’ha conquistata due estati fa, mettendoci il sigillo: la rete segnata al 95esimo nella semifinale vinta 2-1 contro la Nigeria; pur non essendo l’Algeria tra le favorite. Nell’ultimo sabato di maggio, in una data (29) storicamente drammatica per la competizione, Riyad potrebbe diventare il secondo calciatore algerino a vincere la Champions League. Rabah Madjer l’ha conquistata nel 1987 con la maglia del Porto, battendo in finale il Bayern Monaco. Sua la meravigliosa rete di tacco che portò la gara sull’1-1 dopo il vantaggio dei tedeschi con Kögl, passando alla storia come il tacco di Allah, su assist del brasiliano Juary (ex Avellino, Inter, Ascoli e Cremonese), che poi segnerà il definitivo 2-1. Il Manchester City in finale ci è arrivato grazie ai gol di Mahrez, uno decisivo nei quarti contro il Borussia Dortmund e tre per asfaltare il Psg in semifinale.

 

 

Rabah Madjer è nato nel quartiere Hussein Dey di Algeri il 15 dicembre 1958, in piena guerra d’Algeria. Il calcio diventa presto un rifugio dalla violenza e dalla devastazione. Ed è con la squadra del quartiere che vince la coppa nazionale, perdendo la finale della Coppa delle Coppe africana. Ma è il Mondiale del 1982, la sua rete contro la Germania Ovest, battuta per 2-1, e le sue prestazioni a farlo conoscere alla platea internazionale. Lo acquista l’RC Paris, ma la svolta decisiva è il passaggio al Porto nell’estate del 1985. Qui vince tre campionati, due coppe e due supercoppe del Portogallo, la Coppa dei Campioni, la Supercoppa Europa e l’Intercontinentale: decisivo il suo gol (ancora!) al 110’ contro il Penarol per il definitivo 2-1. In quel 1987 viene eletto Calciatore africano dell’anno, tanto che l’Inter si interessa a lui, lo acquista, lo presenta ma lo taglierà dopo le visite mediche che evidenziarono un grave infortunio muscolare. Passa al Valencia, torna al Porto e chiude la sua carriera di calciatore in Qatar, quando ancora non era stato nemmeno disegnato nella cartina pallonara mondiale. Da allenatore siederà più volte sulla panchina dell’Algeria senza grande fortuna, decisamente meglio come commentatore televisivo.

Riyad Mahrez, invece, è nato in Francia, a Sarcelles, regione dell’Ile-de-France. Cresce nelle giovanili del paese ma è con il Le Havre che diventa adulto, anche se non ha ancora una caratura internazionale. Diciamo che se Madjer ha avuto la fortuna di essere notato presto, grazie pure al Mondiale, Mahrez ha fatto più fatica. Nel gennaio 2014 sbarca in Inghilterra, al Leicester City, e non sa ancora che quella sarebbe stata la scelta più importante e fortunata che potesse fare. In quei pochi mesi iniziali aiuta il club a tornare in Premier League, poi con Claudio Ranieri in panchina vince il campionato inglese (2016); con una squadra che prima vantava solamente un secondo posto nel 1929 e un terzo nel 1928. Una storia nella storia che lo catapulta a pieno titolo tra i protagonisti del calcio mondiale, tanto che nel 2018 lo acquista il Manchester City, allenato da Pep Guardiola, diventandone presto un elemento fondamentale: due campionati, una Community Shield, tre coppe di Lega e una FA Cup. Adesso non resta che mettere il sigillo finale, quello che lo consacrerebbe definitivamente e che lo porterebbe a diventare il secondo calciatore algerino ad alzare al cielo la Champions League. Il premio come Calciatore africano dell’anno lo ha già vinto nel 2016, grazie all’impresa con il Leicester City.

La Nazionale, di cui è capitano, per Riyad Mahrez, padre algerino (perso per un infarto quando aveva solamente quindici anni), madre marocchina, è arrivata nel 2014. Sempre e solo Algeria: 19 reti in 62 presenze. Giocatore diverso da Rabah Madjer in tante cose, simile nei risultati sportivi, che questo sabato spera di eguagliare vincendo la Champions League e magari segnando un gol di sinistro. Non sarà mai il tacco di Allah, ma potrebbe esserne il mancino, per lui, musulmano praticante, sarebbe un onore. Se, invece, vi state chiedendo quali altri calciatori africani hanno vinto la coppa dalle grandi orecchie, eccoli qua: Bruce Grobbelaar (Zimbabwe, Liverpool); Abedi Pelé (Ghana, Olympique Marsiglia); Nwankwo Kanu e Finidi George, entrambi nigeriani, entrambi con l’Ajax; Samuel Kuffour (Ghana, Bayern Monaco); Geremi (Camerun, Real Madrid); Benedict McCarthy (Sud Africa, Porto); Samuel Eto’o (Camerun, Barcellona e Inter); Seydou Keita (Mali) e Yaya Touré (Costa d’Avorio) con il Barcellona; McDonald Mariga (Kenya) e Sulley Muntari (Ghana) con l’Inter del Triplete; Michael Essien (Ghana), Didier Drogba, Salomon Kalou, ivoriani, e John Obi Mikel (Nigeria) con il Chelsea; Mohamed Salah (Egitto), Sadio Mané (Senegal), Joel Matip (Camerun), Naby Keita (Guinea) e Djimi Traoré (Mali) con il Liverpool. Come in un’ipotetica nazionale, l’algerino Mahrez potrebbe essere il ventitreesimo. Tra lui e questo traguardo, però, ci sono le mani del portiere senegalese del Chelsea, Edouard Mendy, che a sua volta potrebbe diventare il secondo giocatore del suo Paese a vincerla e che contro Riyad, nel 2019, ha già perso la finale di Coppa d’Africa.

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