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Strategia canaglia. A Barcellona vincono Hamilton e il muretto della Mercedes

Fabio Tavelli

Max Verstappen in testa per 60 giri viene raggiunto e superato dall'inglese anche a causa della strategia di gara, Leclerc convince nonostante la Ferrari

Vince il pilota ma a volte il muretto aiuta. Tre a uno per Lewis Hamilton, 98esima bandiera a scacchi vista prima degli altri dopo che sabato era arrivata la pole numero 100. A Barcellona la strategia Mercedes batte quella Red Bull, lasciar fuori tutti quei giri Max Verstappen, bravissimo al via a prendersi la prima posizione e a tenerla per 60 giri, è stata una pessima idea. Per vincere il Mondiale ci vorrà una triplice supremazia: pilota, auto e ingegneri di pista. Finora tutto questo dice Mercedes, dice Hamilton.

 

 

Giro numero 45, dopo che Hamilton aveva cambiato gomme per la seconda volta il box comunica con Max e gli dice: “Ti prenderà all’ultimo giro”. Non il massimo degli incoraggiamenti anche se è vero che in quel caso avremmo assistito a un assalto unico. L’olandese qualche minuto dopo non sarà tenerissimo nel definire la strategia del suo muretto. Anche perché l’inglese è andato meglio di quanto avessero previsto quelli della bibita taurina. L’aggancio è arrivato al giro 60 (su 66) e l’olandese poteva sperare solo che il sette volte campione sbagliasse. Cosa che avviene con una certa rarità. Lì la gara è finita. Hamilton è passato in tromba ed è andato via. Restava solo da assegnare il punticino del giro più veloce e almeno lì contro Verstappen non ce n’è per nessuno. Di contorno tutto il resto. Barcellona è una pista che esprime meglio di quasi tutte le altre i valori delle vetture ma soprattutto che non concede molte occasioni di rimonta.

 

Al solito trascurabile la prova di Bottas, spernacchiato da Leclerc in partenza e mai realmente competitivo. A dimostrazione che non è la Mercedes più forte della Red Bull ma è Hamilton (al momento) più forte di Verstappen e soprattutto del compagno di squadra. Leclerc è stato perfetto, tenendo conto che più di così non può fare e che i primi tre non li può obiettivamente avvicinare. Intanto però ha tenuto dietro una Red Bull (Perez) e le due McLaren (oltre a un anonimo Sainz). Con qualcosa di meglio dell’odierna Ferrari (comunque molto meglio rispetto ad una stagione fa) Leclerc sarebbe sempre da podio. Ma non è detto che un gradino con la bandiera del Principato presto non si possa vedere. Da non vedere la prestazione di Alonso. Nei giri finali infilato da chiunque fosse dalle sue parti. Sulla sua pista, nella sua terra un’umiliazione che un campione come lui non dovrebbe infliggersi.

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