Così Pardo prova a cambiare il talk sportivo a suon di dirette Instagram

Ha spostato Tikitaka sul suo profilo, lo ha ribattezzato TikiCasa e ha fatto compagnia ai suoi follower con ospiti in diretta uscendo spesso dallo schema “bar sport”

Roma. Due mesi senza sport da seguire dal vivo sono lunghi. Abbiamo dovuto abbandonare i rituali del weekend con calcio e motori, le serate di coppa, i pomeriggi a seguire i tornei di tennis, il basket, la pallavolo, l’attesa delle Olimpiadi seguendo i nostri atleti. I programmi televisivi che parlavano di sport hanno chiuso, sono cambiati (bellissima ad esempio l’edizione “fatta in casa” di Calciomercato, il programma di Alessandro Bonan e Gianluca Di Marzio su Sky Sport), hanno iniziato a riproporre partite ed eventi del passato. Senza notizie fresche da dichiarazioni prima e dopo le partite, abbiamo iniziato a sbirciare i profili social dei calciatori per vedere se almeno lì succedesse qualcosa. E sebbene sembri snob dirlo, è lì che abbiamo visto le cose più interessanti. Non parliamo certo di share televisivo, né serviva un’epidemia per farci dire che le dirette Instagram stavano diventando un’alternativa interessante per l’intrattenimento live, ma è vero che in questi due mesi, soprattutto sullo sport e in particolare il calcio, è da lì che sono uscite un po’ di notizie, è lì che abbiamo ascoltato gli aneddoti e le rivelazioni più divertenti. Quasi subito Pierluigi Pardo ha spostato Tikitaka sul suo profilo Instagram, lo ha ribattezzato TikiCasa e ha fatto compagnia ai suoi follower con ospiti in diretta uscendo spesso dallo schema “bar sport”.

  

Dopo sette lunedì in cui ha alternato personaggi “alti” e “bassi”, calcio e cultura, spettacolo e società, il 4 maggio è iniziata la “Fase Pier” con un lunedì sera diverso dagli altri: un focus dedicato alla difficile ripartenza  del pallone con Matteo Renzi e Matteo Salvini entrambi ospiti della diretta. Neppure Pardo però sa se vedremo la fine della Serie A, ma, dice al Foglio, “lo spero. Credo che si debba fare tutto il possibile. Il calcio non è solo una grande passione popolare ma uno strumento sociale e un settore economico che pesa più di 5 miliardi di fatturato all’anno. Bisogna consentire gli allenamenti in sicurezza e provarci.  Poi se tra qualche settimana il virus non ci darà tregua ci arrenderemo”. Sbottonatissimo in diretta, Pardo ha visto convergere Renzi e Salvini sulla necessità di ripartire: “Mi dispiacerebbe se ci fosse un pregiudizio ideologico nei confronti del calcio. Che non è solo un gruppo di fortunatissimi  che guadagna cifre folli ma una filiera che contribuisce all’occupazione e all’economia del paese oltreché a un senso di normalità e allegria da riconquistare”.

 

In queste settimane su Instagram ha parlato di calcio e dintorni con Bocelli, Jovanotti, il premier albanese Edi Rama, Enrico Mentana, Bebe Vio, Federica Pellegrini, Stefano Boeri e Nicola Savino per citarne alcuni. Meno Tikitaka, più talk-show, un Fabio Fazio più simpatico (ma il paragone con il conduttore di Che tempo che fa a Pardo non dispiace affatto, ammette). “Le mie relazioni e i miei interessi non si fermano al pallone. Senza calcio giocato era normale che si parlasse soprattutto d’altro. Ci siamo divertiti e raccontati”. Chissà se lo si potrebbe vedere anche in tv un Pardo così. “Certo, se a Mediaset volessero pensare a qualcosa di simile, perché no?”. Jovanotti che suona “Nessun Dorma” col basso, Zoro che accetta l’invito, Edi Rama che racconta il suo rapporto speciale con l’Italia sono tra i momenti che il conduttore e telecronista ricorda con più piacere. “E poi rivedere i miei compagni di viaggio abituali: Bobo Vieri, Antonio Cassano e Ciro Ferrara”. Vieri ha sorpreso molti con le sue dirette, svelando doti di conduttore e intrattenitore. E con numeri altissimi. “I numeri non mi sorprendono – sorride Pardo – Quella è una combinazione perfetta. Ha una marea di follower a cui si aggiungono quelli dei personaggi in diretta con lui. Bobo è una forza della natura. Un anno fa di questi tempi provavo a convincerlo a tornare in Italia e lavorare  con noi. I dirigenti Mediaset sono stati bravissimi a ingaggiarlo. Su Instagram poi dà il meglio di sé perché non c’è un ritmo televisivo troppo sincopato da mantenere. Favoloso”.

 

Gli ex calciatori ruberanno il lavoro ai giornalisti sportivi tv? “Non credo, anzi, aggiungono valore. Il dialogo tra grandi atleti è un mio pallino da sempre. Il livello di confidenza che esiste tra i campioni è speciale. Loro hanno vissuto emozioni e adrenalina che noi ci possiamo solo sognare. Il giornalista  in certi casi deve mettersi di lato e farli raccontare. Poco prima del lockdown mi sono portato Bobo nella sede dell’Inter a intervistare Lukaku per Tikitaka e ne è venuto fuori un bel pezzo di televisione. E con Cassano abbiamo già l’ok per un’ intervista a Messi”. Una coppia che funziona, quella con Antonio, chissà se la rivedremo. “Spero proprio di sì. Bobo e Antonio sono amici, si intendono alla perfezione. Abbiamo una nostra chat in cui parliamo di calcio e altre cose. Cassano ha opinioni forti e vede il calcio come pochi. E poi è una bella persona, uno dei miei pochi amici veri. Diretto e leale”. A un certo punto però è sparito da Tikitaka che è tornato al lunedì da gennaio nonostante i numeri da record della domenica. Cos’era successo? “Rispetto le decisioni dell’azienda – dice Pardo – Mediaset è la mia famiglia. Probabilmente si voleva cambiare qualcosa e spostare il programma era necessario per raddoppiare l’offerta di sport. Nonostante i molti cambi di canale e di giorno Tikitaka ha vissuto una stagione bellissima,  la seconda migliore in termini di ascolto in sette anni di storia. Quanto a Cassano penso che sia un grande valore aggiunto e spero di ritrovarlo”.

 

Oltre a farla sui social, Pardo ha visto anche molta tv in questi due mesi, come tutti. “La tv minimal mi è piaciuta. Ha raccontato bene il momento e l’emergenza. I politici senza pubblico in studio cercano meno lo slogan e ragionano di più, le librerie dietro agli ospiti collegati via Skype raccontano una imperfezione interessante.  Less is More,  come diceva il grande architetto Mies van Der Rohe. I reportage di Formigli e Bersaglio Mobile sono stati strazianti. Hanno riportato la narrazione del coronavirus dal numero astratto e dalle curve statistiche alle storie reali, drammatiche  delle persone”. Durante la quarantena abbiamo visto Pardo suonare il pianoforte, fare addominali e  lezioni di canto. Paola Ferrari, sua rivale in tv e solitamente molto polemica con altri colleghi, ha spesso commentato entusiasta in diretta. “Non mi sorprende. Le piace De Gregori e la aspetto per cantare con me. Non ho nessuna rivalità con lei. E nemmeno con gli altri colleghi di Rai o Sky. Molti sono proprio amici, compagni di trasferte e di cene. Il calcio è il mio mondo. Più ascolto complessivo  fa lo sport in tv e più sono felice”. La stagione comunque non è ancora ufficialmente finita, facciamo finta che ricominci e si possa esprimere un desiderio a riguardo: “Ne ho tanti. La telecronaca della finale di Champions. Magari col pubblico allo stadio, anche se so che sarà difficile. Una squadra italiana che alza la coppa. Vorrei continuare a raccontare l’Atalanta. Bergamo è nel cuore di tutti. E poi  vorrei andare al mare, a Ponza. Ogni mattina mi sveglio e cerco sui giornali la notizia del vaccino o del farmaco che ci salverà. Prima o poi arriverà. Nonostante tutto, il mondo è degli ottimisti”.