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il foglio sportivo – tifare contro

Cala il sipario sugli Irriducibili

Giovanni Francesio

Si è chiusa un’altra pagina della storia ultras italiana: il gruppo di tifosi della Lazio sono stati quello che sono stati, ma di sicuro hanno marcato la loro storia e quella del movimento

Le curve, si sa, sono luoghi estremi, poco adatti alle vie di mezzo. E anche la verità, in curva, tende a polarizzarsi. Molto spesso, infatti, si finisce per rendersi conto che in curva la verità o è esattamente quella che si vede, e non c’è nulla da interpretare, non c’è nulla dietro, non c’è nulla di nascosto, oppure – a volte entrambe le cose contemporaneamente – è invece talmente complicata, e talmente attorcigliata a dinamiche interne, spesso incomprensibili all’esterno, da risultare totalmente inafferrabile ai “non addetti ai lavori”.

 

Questo probabilmente vale anche per il recente scioglimento degli Irriducibili, storico, discusso, famigerato gruppo della Curva Nord dell’Olimpico (Lazio), a proposito del quale si è immediatamente scatenata una corsa dietrologica – intendiamoci, per nulla priva di fondamenti – che tende sostanzialmente a legare lo scioglimento del gruppo alla morte di Diabolik (leader storico del gruppo ucciso alcuni mesi fa) e ai sommovimenti di una certa criminalità romana. Per non parlare delle interpretazioni politiche, vista la storica e dichiarata appartenenza degli Irriducibili all’estrema destra romana.

 

Nello stesso tempo, però, esiste anche la verità che “si vede”, e che è quella di un sostanziale allargamento della capacità aggregativa di una curva che – a porte aperte – contiene più o meno 13.000 persone, che sono veramente tante. E una parte di queste persone certamente faticava, per indole, per idee politiche, per età, a identificarsi in un gruppo così schierato e controverso come gli Irriducibili, e che invece avranno molti meno problemi a riconoscersi dietro il nuovo, inedito per quella curva, striscione “Ultras Lazio”.

 

Comunque sia, si è chiusa un’altra pagina della storia ultras italiana: gli Irriducibili sono stati quello che sono stati, ma di sicuro hanno marcato la loro storia e quella del movimento ultras, soprattutto negli ultimi vent’anni. È successo di tutto, hanno fatto di tutto: contestazioni, polemiche, proteste di strada, violenza, goliardia, malaffare, moda, aggregazione, striscioni carogna, razzismo, e tifo. Cose da ultras, e cose che sarebbe stato molto meglio non venissero associate agli ultras. Adesso cala il sipario, dopo trentatré anni, e saper finire è già qualcosa.

 

E siccome noi amiamo il mondo ultras anche per la sua impagabile capacità di prendere e prendersi in giro, non possiamo dimenticare che agli Irriducibili, ancorché involontariamente, dobbiamo una battuta folgorante: quando, nel 2001, la Roma vinse lo scudetto, su un muro di Roma comparve una scritta: “Irricucibili”.

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