Il Coni sta affrontando da giorni un’emergenza dopo l’altra. Quarantene, zone rosse, misure contenitive e frontiere semichiuse agli italiani stanno creando parecchi disagi ai nostri atleti
Roma. Mentre tutta Italia discute delle porte più o meno chiuse nel campionato di calcio, e ci si divide sulla data in cui recuperare Juventus-Inter, accusando questa o quella società di tramare per falsare la serie A, ci sono decine di migliaia di atleti meno famosi che stanno sperimentando sulla propria pelle il caos per l’emergenza da Covid-19. In estate ci saranno prima gli Europei di calcio, poi le Olimpiadi a Tokyo, per citare solo i due eventi principali. E mentre su un possibile rinvio del primo ancora non si è espresso nessuno, di Giochi a rischio hanno parlato già in molti. L’ipotesi è al momento esclusa dal Cio, ma il problema di come arrivarci inizia a diventare urgente. Il Coni del presidente Giovanni Malagò sta affrontando da giorni un’emergenza dopo l’altra. Quarantene, zone rosse, misure contenitive e frontiere semichiuse agli italiani stanno creando parecchi disagi ai nostri atleti che ancora devono qualificarsi alle Olimpiadi e a quelli che hanno programmato allenamenti e preparazione all’estero nei prossimi mesi.
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