Andiamo a vedere la partita
Non solo calcio, anche basket e volley attirano sempre più tifosi (soprattutto a Milano). L’Italia ha voglia di sport
Gli stadi sono vecchi, i palazzetti sono decrepiti, ma gli spettatori aumentano dappertutto, dalla Serie A alla Serie C e pure sui campi da basket e da volley. Strano paese l’Italia. Ha una voglia inarrestabile di seguire lo sport dal vivo e pure in televisione se consideriamo i record degli ascolti per la Coppa Italia sui canali Rai e per il campionato su Sky che per Roma-Juventus ha ottenuto il miglior share di sempre con il 9,6 per cento e 3 milioni 684 mila spettatori unici. Eppure si parla di crisi, con la Lega Calcio che a fatica ha eletto un presidente e quella basket che ha appena fatto dimettere il suo. Sta bene solo la Lega Volley che pure è quella che ha avuto il minor aumento di spettatori passando da una media di 2.433 a una di 2.482 in una SuperLega che ha chiuso le 78 partite d’andata (un anno fa erano state 91) il 22 dicembre con un aumento degli incassi da 19.887 a partita a 21.301. Andamento lento, ma in crescita, con solo quattro club che hanno più di 3 mila presenze a partita e 11 gare che non hanno superato i mille presenti.
La 19esima e ultima giornata d’andata della Serie A calcistica ha fatto registrare il nuovo record di presenze stagionali allo stadio con 311.740 tifosi su tribune per lo più vecchie con servizi igienici su cui è preferibile non indagare troppo. Cifre così non si vedevano da 15 anni. Nell’ultimo, lungo weekend, la media è stata di 31.174 spettatori superando, per la prima volta in questo campionato, la soglia delle 31mila presenze (29.289 nella 16ª giornata il precedente record) con Inter-Atalanta (70.042 a San Siro) e Roma-Juventus (60.513) a guidare la classifica di riempimento in due città alla ricerca dei permessi e delle condizioni per costruire due nuovi stadi (attenzione a non farli troppo piccoli!).
La media partita in Serie A è salita a 26.952 spettatori (più di 5 milioni il totale dopo le prime 19 Giornate, con Lazio e Verona che devono ancora recuperare la loro sfida). Rispetto al girone di andata delle ultime due stagioni, siamo già a un +7 per cento rispetto all’anno scorso (media di 25.172) e un +26 rispetto a due anni fa (21.415). Dati che proiettati a fine stagione porterebbero la Serie A 2019/2020 a chiudere con più di 10 milioni di spettatori in totale, una cifra che non viene superata da 29 anni (10.466.645 nella stagione 1991/1992, quando però le squadre erano 18 e quindi la media decisamente maggiore). Anche l’indice di riempimento degli impianti è cresciuto, arrivando al 68,5 per cento contro il 64,2 di due stagioni fa. L’incremento non dipende solo dal fatto che le tre neopromosse (Verona, Brescia e Lecce) hanno decisamente più tifosi delle tre retrocesse lo scorso anno (Empoli, Chievo e Frosinone): solo Atalanta (due partite a Parma), Milan, Parma, Roma, Sassuolo e Spal hanno un saldo leggermente (nell’ordine di alcune centinaia di spettatori) negativo rispetto alla stagione scorsa, ma l’effetto Ibra contribuirà a migliorare anche questa cifra rossonera e non solo quella dei gol realizzati.
Al successo della Serie A, non possiamo aggiungere quello della Serie B dove la perdita di piazze importanti ha portato a un calo della media spettatori sugli spalti (dai 7.365 della scorsa stagione ai 6.129 di questo girone d’andata). D’altra parte se perdi in un colpo Brescia, Lecce, Verona, Foggia e Palermo è difficile far meglio. In compenso la percentuale di riempimento degli stadi è del 43 per cento, superiore al 40 dello scorso campionato, e soprattutto c’è stato un buon successo nel Boxing Day (+4,7 per cento) e il 29 dicembre (+11,5). Notevole, invece, il più 56 per cento fatto registrare negli stadi di Serie C per la gioia del presidente Francesco Ghirelli.
Ma i record di presenze non sono un’esclusiva del calcio. Il basket ha appena chiuso un girone d’andata da record grazie anche, o forse soprattutto, al ritorno di piazze storiche come la Fortitudo Bologna, Treviso e Roma e alla bella idea della Virtus di giocare i big match nell’impianto in Fiera dove contro Sassari è stata superata quota 10 mila (fa ridere il dato ufficiale di 10.001, vorrei premiare l’ultimo entrato) e nel derby di Natale con 9.166 spettatori è stato stabilito il nuovo record d’incasso di 384 mila euro. Il basket di serie A ha confermato il trend di crescita delle ultime stagioni arrivando a 4.273 spettatori a partita, il secondo dato di sempre a un passo dal record fissato a 4.275 nel 1990/91 migliorando del 7,23 per cento il dato dell’andata della stagione scorsa. Impossibile il paragone assoluto perché quest’anno in A c’è una squadra in più. Non si può dire che il basket stia bene, il campionato ad esempio è ancora senza sponsor, ma che ci sia una base di appassionati su cui costruire qualcosa di interessante non c’è dubbio.
C’è un dato che accomuna calcio, basket e volley. In serie A le squadre che hanno il maggior numero di spettatori sono Inter e Milan, nel basket l’Olimpia e nel volley Milano è quella che, grazie al passaggio all’Allianz Cloud (Palalido), ha avuto un incremento maggiore (+41 per cento con una media partita di 2.530). Con una differenza importante dal punto di vista economico: Inter e Milan sono anche leader degli incassi, l’Olimpia invece perde nettamente il confronto con la Virtus Segafredo (1.532.035 euro per i bolognesi, 648.780 per Milano che ha un 62,4 per cento di riempimento del Forum). Milano, città olimpica, ha insomma una gran voglia di vedere lo sport. E’ un po’ una caratteristica della nuova Milano dove quando qualcosa funziona, la gente accorre. Si tratti di mostre, di concerti o di sport. Se c’è l’evento di cartello Milano si muove. Lo ha capito anche il Cio in fin dei conti.
Il numero degli spettatori è un dato importante per valutare se c’è ancora passione. Ma se si chiede ai responsabili delle squadre, soprattutto quelli di Serie A, a loro interessa piuttosto la classifica degli incassi e qui in ottica europea solo la Juventus è tra i primi 10 club della Deloitte Football Money League 2020, ma in quella classifica entra in gioco tanto oltre ai ricavi da stadio che, stando all’ultimo report Uefa rappresentano il 12 per cento dei ricavi dei club di Serie A (in Premier sono il 13, in Liga il 18 e in Francia e Germania il 16). I nostri club più che ad avere tanti tifosi, puntano ad averli ricchi e disposti a investire ben altre cifre attorno a una partita. Per ora accontentiamoci della passione. Della voglia di calcio, di basket e anche di volley. Se poi l’aumento degli spettatori in tribune corrispondesse a un aumento dei frequentatori delle palestre, beh allora sarebbe perfetto. O quasi.