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Tutti i numeri di Russia 2018

Francesco Caremani

Quali record possono essere battuti e quali no nel corso della Coppa del mondo che inizia oggi a Mosca

Giovedì 14 giugno 2018, Stadio Luzniki di Mosca, ore 18. Il calcio d'inizio di Russia-Arabia Saudita, gruppo A, darà il via all’edizione numero ventuno del Campionato del Mondo di calcio, la prima in un Paese dell’Europa dell'est. Il 3-5-1-1 di Stanislav Cherchesov contro il 4-3-3 di Juan Antonio Pizzi, da una parte la mezzala Aleksandr Golovin (CSKA Mosca), dall’altra l’attaccante Salem Al-Dawsari (Villarreal). Undici città, dodici stadi e trentadue squadre, contro le 208 che hanno partecipato alle qualificazioni.

 

Per noi è, soprattutto, il Mondiale senza l’Italia che a sessant’anni esatti di distanza ha fallito l’appuntamento più importante. Non mancano, comunque, i grandi campioni e non mancano le nazionali accreditate alla vittoria finale. Cristiano Ronaldo (Portogallo), Messi (Argentina) e Neymar (Brasile) continueranno quindi a sfidarsi come in Champions League e chissà se incroceranno i tacchetti.

 

Prima, però, di vedere partite spettacolari e interessanti, forse dai quarti in poi, saremo affascinati dalle novità, come Islanda e Panama, al loro primo Mondiale. Sono tanti e curiosi, infatti, i record di questa manifestazione.

Vita da bomber

Il record di gol segnati in una singola edizione appartiene al francese, di origine marocchina, Just Fontaine che nel 1958 in Svezia ne ha segnati 13. Il cannoniere dei Mondiali, invece, è il tedesco, di origine polacca, Miroslav Klose con 16, nelle ultime quattro edizioni. Nel 1994 negli Stati Uniti, il russo Oleg Salenko ha segnato 5 gol in una sola partita, Russia-Camerun 6-1, mentre il gol più veloce è stato quello del turco Hakan Sükür nella finale per il terzo posto del 2002, vinta dalla Turchia per 3-2 contro i padroni di casa della Corea del Sud, tempo impiegato? Undici secondi. Il marcatore più giovane è stato Pelé, a 17 anni e 239 giorni, nei quarti di finale del 1958 (Brasile-Galles 1-0), quello più anziano il camerunense Roger Milla, 42 anni e 39 giorni, sempre in Russia-Camerun 6-1, gruppo B (1994).

Gli highlander

L’Italiano Gianluigi Buffon, il messicano Antonio Carbajal e il tedesco Lothar Matthäus sono gli unici calciatori ad avere partecipato a 5 edizioni finali dei Campionati del Mondo, due portieri e un centrocampista. Ma solo Carbajal e Matthäus sono scesi in campo almeno una volta nelle cinque occasioni. Lothar Matthäus è quello più presente con 25 partite disputate, segue Miroslav Klose con 24, Paolo Maldini 23, Uwe Seeler, Wladyslaw Zmuda e Diego Armando Maradona con 21. Il calciatore impiegato più minuti in una fase finale di un Mondiale è Paolo Maldini con 2.218’. Alfredo Di Stefano, Bernd Schüster ed Eric Cantona, invece, non hanno mai disputato un Mondiale.

Giovani e vecchi

Il calciatore più giovane ad avere giocato un Mondiale è il nordirlandese Norman Whiteside, 17 anni e 41 giorni, nel 1982 (Jugoslavia-Irlanda del Nord 0-0). Il più anziano è stato il colombiano Faryd Mondragon, 43 anni e 3 giorni, nel 2014 (Colombia-Giappone 4-1). Il più anziano al debutto, invece, l’inglese David James, 39 anni e 321 giorni, nel 2010 (Inghilterra-Algeria 0-0). Questi due record potrebbero essere battuti dal portiere dell’Egitto, Essam El-Hadary, che gioca in Arabia Saudita (Al-Taawon) e ha compiuto 45 anni lo scorso 15 gennaio.

Segna e sogna

L’Ungheria di Ferenc Puskas detiene il record di 5,4 gol a partita, raggiunto nell’edizione del 1954, nella quale la Nazionale ungherese segnò 27 reti in 5 match. Record difficile da battere perché, considerando le 7 partite che al massimo una Nazionale può disputare oggi in un Mondiale, dovrebbe segnare 38-39 gol. In tutte le edizioni della Coppa del Mondo, però, la squadra che ha segnato di più è la Germania (prima unita, poi come Ovest, infine riunificata), 224 reti, seconda il Brasile, 221, terza l’Argentina, 131, quarta l’Italia, 128, quinta la Francia, 106. In questa occasione i verdeoro potrebbero superare i tedeschi.

Piccolo è bello

L’Islanda non è solo all’esordio in una Coppa del Mondo, ma è anche il Paese più piccolo a parteciparvi, inteso come popolazione: 340.000 abitanti. Nel 1930 questo record era del Paraguay con 860.000, nel 2006 Trinidad and Tobago con 1,3 milioni, nel 1958 l’Irlanda del Nord con 1,4 milioni, nel 1982 il Kuwait con 1,5. Seguono Emirati Arabi Uniti (1990) con 1,9, Slovenia (2010) con 2 milioni e Giamaica (1998) con 2,6.

I convitati di pietra

L’Italia ha mancato il Mondiale nel 1958 e nel 2018, mentre nel 1930 non ha partecipato. Ma la Nazionale che ha perso più qualificazioni è l’Olanda che per 8 volte non ha raggiunto la fase finale. La Francia ha perso le qualificazioni 5 volte, la Spagna 4, l’Inghilterra 3 e l’Argentina 1. Brasile e Germania, invece, non hanno mai perso un appuntamento, con una differenza. Il Brasile è l’unica Nazionale ad avere preso parte a tutte le edizioni, la Germania invece ha mancato quella del 1930, per la distanza, e quella del 1950, perché, insieme al Giappone, fu esclusa dalle qualificazioni in quanto ritenuta responsabile della Seconda guerra mondiale.

Ranking su ranking

Considerando la somma del ranking Fifa, Russia-Arabia Saudita è la peggiore partita inaugurale di sempre in un Mondiale. Segue Sud Africa-Messico del 2010, Germania-Costa Rica del 2006, Germania-Bolivia del 2004, Francia-Senegal del 2002, Brasile-Scozia del 1998 e Brasile-Croazia del 2014. Che poi a ben guardare Germania-Costa Rica 4-2 fu una partita tutt’altro che scarsa per contenuti tecnici, così come la vittoria del Senegal contro la Francia campione del mondo in carica e il 3-1 dei verdeoro sui croati all’ultimo Mondiale.

Chi vale di più in Borsa

Il Brasile è la Nazionale con il più alto valore economico della rosa (673 milioni di euro). Seguono Germania e Francia (636,5), Spagna (603,5), Argentina (528,5), Belgio (503,8), Inghilterra (339), Croazia (294,8), Portogallo (279,1) e Polonia (220,3).

Le partite di sempre

Argentina-Germania è la finale per eccellenza del Mondiale. Tre volte si sono incontrate, due consecutive, nel 1986, nel 1990 e nel 2014; due volte hanno vinto i tedeschi, una gli argentini. L’altra finale più gettonata è Italia-Brasile, nel 1970 e nel 1994 hanno sempre vinto i verdeoro. La finale con meno gol è stata proprio Italia-Brasile del 1994 (0) finita ai rigori, quella con più reti (7) Brasile-Svezia 5-2 del 1958. Brasile-Svezia, Germania-Jugoslavia (oggi Serbia) e Germania-Argentina si sono giocate 7 volte nei vari Mondiali. La partita più giocata, invece, consecutivamente è stata Italia-Argentina, dal 1974 al 1990, gli azzurri hanno perso, ai rigori, solamente la semifinale del ’90.

Chi e dove guarderà il Mondiale

Secondo statista.com la televisione farà ancora una volta la parte del leone, con il 62 per cento degli spettatori che nel mondo guarderanno le partite attraverso questo medium. Il 25 per cento tramite Internet, il 13 per cento su dispositivi mobili, l’8 per cento su tablet e solamente il 6 per cento ascolterà i match alla radio. Certamente noi italiani possiamo solo scegliere il mezzo, perché dal vivo non è possibile visto che la Nazionale non si è qualificata.

Si finisce da dove s’è iniziato

Il 15 luglio, allo stadio Luzniki di Mosca, sempre alle 18, si giocherà la finale del Mondiale numero 21 che assegnerà la Coppa del Mondo. Il podio al momento, considerando solo fino al terzo posto, è così formato: Brasile 5 coppe su 9 piazzamenti (20 partecipazioni), Germania 4 su 12 e Italia 4 su 7 (18 partecipazioni a testa). L’unico Commissario tecnico a vincere due volte la manifestazione iridata, per giunta consecutivamente, è stato l’italiano Vittorio Pozzo. La verità alla fine è che, come italiani, siamo già in attesa delle qualificazioni a Qatar 2022, il primo Mondiale che si giocherà in inverno, con finale prevista per il 18 dicembre. Be’ potremmo essere i primi a festeggiarlo sotto l’albero di Natale.

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