Il Toro a guida Mazzarri e il modello Atalanta. La domenica del pallone

Leo Lombardi

Il tecnico toscano mancava da tre anni ma può fare bene coi granata. Il Napoli insiste nella corsa scudetto, ma la Juve ha imparato dai propri errori. Cosa c'è da sapere sulla 20esima giornata della Serie A

TORINO-BOLOGNA

(sabato ore 12.30, arbitro Damato di Barletta)

Alla fine Cairo si è deciso: via Mihajlovic dopo un derby di Coppa Italia perso senza combattere. Questo almeno chiedevano i tifosi del Torino, neppure questo è riuscito a dare il tecnico serbo, un numero uno quando si tratta di dichiarazioni a effetto ma rivedibile quando si parla di calcio. Tocca a Mazzarri, come si sussurrava da tempo. Mancava da tre anni, dopo l'esonero con l'Inter e la stagione con il Watford, ricordata più per le esilaranti difficoltà con l'inglese che per i risultati. Per lui ottime cose con Sampdoria e Napoli, una salvezza storica con la Reggina e una tendenza a piangersi addosso in conferenza stampa. Ma può far bene in granata.

BENEVENTO-SAMPDORIA

(sabato ore 15, arbitro Manganiello di Pinerolo)

Una volta rotto il ghiaccio è logico sperare di proseguire nell'opera. Il Benevento ha chiuso con una vittoria un 2017 trasformatosi da sogno in incubo, per la serie di sconfitte incassate. Quattro punti restano comunque una miseria, obbligatorio riprovarci con la Sampdoria. Qui Quagliarella sta vivendo una seconda giovinezza, dodici reti e un ruolo da leader mai rivestito prima.

GENOA-SASSUOLO

(sabato ore 15, arbitro Giacomelli di Trieste)

Dopo tre giornate in castigo torna a dirigere un match di campionato il signor Giacomelli di Trieste. Riavvolgiamo il nastro: è quello delle polemiche in Lazio-Torino e quello su cui è stata aperta un'inchiesta per una fantasiosa pagina Facebook (Jack O'Melly: meglio Jack O'Malley) in cui ci si faceva beffe dei laziali postando un rigore di Totti. Non è stato un anno semplice per gli arbitri, nonostante l'introduzione del Var: la conferma che, anche nelle epoche più ipertecnologiche, la fallibilità umana resta in agguato. Chiedere al Doveri di Juventus-Torino, per esempio.

MILAN-CROTONE

(sabato ore 15, arbitro Maresca di Napoli)

Se fosse sempre Coppa Italia, il Milan di Gattuso sarebbe in perenne festa. Prima il 3-0 al Verona, subito restituito dai veneti in campionato, quindi il successo ai supplementari con l'Inter, seguito dal faticato pari di Firenze. I rossoneri cercano di rimettere in piedi una stagione costruita male in estate e lo fanno con parecchia gente che era già in casa, a ulteriore dimostrazione degli errori di mercato. Nel Crotone c'è Zenga, fiero avversario ai tempi dell'Inter e ultimamente un po' confuso.

NAPOLI-VERONA

(sabato ore 15, arbitro Abisso di Palermo)

Il Napoli prosegue imperterrito nel piano scudetto: dopo essere uscito dalla Champions League s'è tolto anche il pensiero Coppa Italia. La prossima volta tocca all'Europa League, per restare concentrati unicamente sul campionato. E' sempre parso questo il limite della gestione Sarri, incapace di un pensiero multitasking. Sulla panchina del Verona siede Pecchia, passato al San Paolo come giocatore di sostanza e come vice di Benitez, l'ultimo ad aver regalato a De Laurentiis qualche trofeo da esporre.

SPAL-LAZIO

Il duello più interessante a centrocampo. Nella Spal sta arrivando a maturazione Viviani, cresciuto nella Roma e un po' persosi tra i tanti prestiti. E' uno dei pochi italiani che sanno battere le punizioni, peccato per la tendenza a falli sciocchi che regalano rigori pesanti agli avversari. Nella Lazio, invece, Leiva ha preso il comando delle operazioni senza perdersi in fronzoli. E da quelle parti sorridono ancora pensando a quanto il Milan ha pagato per Biglia.

ROMA-ATALANTA

(sabato ore 18, arbitro Guida di Torre Annunziata)

Le vittorie in casa del Napoli coincidono con bagni di folla al ritorno della squadra a Orio al Serio. In tantissimi avevano atteso l'Atalanta a febbraio dopo il successo in campionato, in tantissimi si sono rivisti dopo il 2-1 che ha portato la squadra in semifinale di Coppa Italia. Il segnale di un legame fortissimo, che già c'era e che la gestione del presidente Percassi ha ulteriormente stretto, depurandolo degli aspetti negativi del passato. Risultati, progetti, tifoseria appassionata: un modello, e non solo per i club della fascia nerazzurra.

CAGLIARI-JUVENTUS

(sabato ore 20.45, arbitro Calvarese di Teramo)

Si rischia di diventare ripetitivi però, come accaduto in passato, la Juventus ha ancora una volta saputo imparare dai propri errori. Dopo la sconfitta con la Sampdoria sono arrivate dieci partite: otto vittorie e due pareggi, contro Barcellona in Champions e contro Inter in campionato. Una squadra che viaggia con il pilota automatico, anche quando in campo scendono le seconde linee (vedi il derby di Coppa). Il segnale che per il Napoli sarà durissima impedire ai bianconeri il settimo scudetto di seguito.

Di più su questi argomenti: