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Perdere e perderemo. L'orgoglio dei brocchi del Tasmania Berlin

Giovanni Battistuzzi

Essere la peggior squadra della storia della Bundesliga è un primato che l'ex capitano della squadra della capitale tedesca rivendica. Il calcio e il senso della sconfitta

Ventotto sconfitte, quattro pareggi e due vittorie in un anno sono un bottino così misero che nessuna squadra calcistica al mondo vorrebbe. Otto punti in un campionato (la vittoria all'epoca valeva due punti), quindici gol fatti e 108 subiti, sono considerati un fallimento totale, qualcosa da rifuggire come fosse il male più grande al mondo. Sarà che nel calcio contano i trofei, sarà che la storia del pallone l'hanno sempre fatta i fenomeni, meglio ancora se vincenti, sarà che la memoria è selettiva e preferisce le cose belle a quelle brutte. Eppure c'è chi non solo non si vergogna di quegli otto punti in trentaquattro partite, ma anzi li rivendica, se ne fa vanto, soprattutto ora che il primato di peggior squadra della Bundesliga, il massimo campionato di calcio tedesco, è in bilico. Il Colonia nel girone di andata ha raccolto sei punti (una vittoria e tre pareggi), l'ambiente è sfiduciato, soprattutto dopo il quinto posto dello scorso anno, e in molti hanno chiesto la cessione a gennaio: una situazione complicata che potrebbe far decidere al club di puntare sul settore giovanile per ripartire dalla seconda divisione l'anno successivo. C'è chi però, proprio nel momento peggiore della formazione renana ha iniziato a fare il tifo per i biancorossi. E' Hans-Günter Becker, l'ex capitano della Tasmania Berlin, la squadra passata alla storia per essere la peggior formazione della Bundesliga.

 

"Spero che il Colonia si possa riprendere. Sto tifando per loro, sia perché non meritano la posizione nel quale si trovano, sia perché sono orgoglioso del record che abbiamo fatto nella stagione 1965/1966", ha dichiarato alla televisione tedesca. Per poi aggiungere: "Non è da tutti aver fatto solo otto punti. Siamo stati la squadra peggiore della Bundesliga. Siamo nella storia e vogliamo restarci".

 

E' il capovolgimento carnevalesco dello sport, l'orgoglio della banda dei brocchi, la non vergogna della sconfitta, quello spirito orgoglioso di rivendicare le sconfitte come fossero vittorie, perché anche nel peggio si può essere inimitabili. Un orgoglio a posteriori, ben diverso da quello ciclistico per il quale la lotta era serrata e l'ultimo, la maglia nera, era premio invidiabile, attestato di stima

 

 

"Dicevamo prima di ogni partita: il gioco inizia sullo 0-0. Se l'avversario è migliore dobbiamo accettarlo, ma non possiamo dire: giocare non ha senso", ha ricordato Becker alla Sueddeutsche Zeitung. Il Tasmania Berlin giocò per non perdere, perché a pallone questo si deve fare, il pubblico vede e accetta solo la vittoria, al massimo il pareggio, la sconfitta è soltanto vergogna e fallimento. "Ben presto gli spettatori non vennero più allo stadio. Si arrivò al record negativo di presenze contro il Gladbach nel gennaio 1966: 827".

 


 Il Tasmania Berlin


 

Anni dopo però quel record negativo si è trasformato nella fortuna del Tasmania. La squadra, che nella sua storia militò sempre nelle categorie inferiori tranne che nella stagione 1965/66 (ripescata in Bundesliga a causa della retrocessione a tavolino dell'Hertha Berlino e al vincolo federale che stabiliva la presenza di una squadra di Berlino Ovest nel massimo livello del campionato tedesco), nonostante il fallimento del 1973 è ancora oggi una delle più ricercate in Germania. Secondo i dati di Google.de, le ricerche con chiave "Tasmania Berlin", sono inferiori solamente a quelle del Bayern Monaco, del Borussia Dortmund, dell'Amburgo e del Bayer Leverkusen. Le gesta dei bianco-azzurri sono diventate due libri, un documentario e uno spettacolo teatrale.

 

"Quello del Tasmania Berlin fu un romanzo spettacolare, una disfatta così colossale da risultare bellissima. Ricordo che quell'anno andai a vederlo spesso. Erano partite senza storia, se non che quelle storie, le loro storie di uomini inadatti al massimo campionato di calcio, furono la storia più bella della Bundesliga", raccontò lo scrittore premio Nobel Günter Grass.

 

A Neukölln, nel 2000, è rinata la SV Tasmania Berlin. Milita nelle serie minori, ma a vedere quelle maglie blu e bianche sugli spalti del Sportpark Neukölln si trovano in parecchi. E tutti ricordano i fasti passati della squadra più scarsa della Bundesliga.

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