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Se l'Italia può sperare ancora di andare ai Mondiali è merito della Spagna

Massimo Solani

La Fifa ha minacciato la Federcalcio spagnola (Fef) di escludere la Nazionale da Russia 2018 per le ingerenze del governo di Madrid nella rielezione del presidente Angel Maria Villar

Se avete già tristemente organizzato l’estate curandovi di riempire le giornate rimaste vuote e senza senso dopo l’esclusione dell’Italia dai Mondiali di calcio russi, sappiate che forse una speranza c’è ancora. Remota, per carità, ma c’è. E ce la fornisce la lettera che, come riferisce il quotidiano El Pais, la Fifa ha inviato nelle ultime ore alla Federcalcio spagnola (Fef) minacciando l’esclusione delle Furie Rosse dal torneo mondiale per le ingerenze del governo di Madrid sull’attività federale dopo l’arresto, a luglio, del presidente della Federazione Angel Maria Villar e del suo vice Juan Padron coinvolti in una vasta operazione anticorruzione avviata dall’Audiencia Nacional. Secondo la Federazione calcistica internazionale, infatti, la richiesta del Consiglio superiore degli Sport (organo governativo) di ripetere le elezioni che nello scorso maggio avevano confermato Villar al vertice della Federcalcio che guidava già da 29 anni rappresenterebbe una intromissione dell’esecutivo che metterebbe a rischio l’autonomia della Fef violando così l’articolo 13 dello statuto della Fifa nella parte in cui prevede che “ogni membro deve garantire l’indipendenza della propria vita amministrativa e assicurarsi che non si profilino ingerenze interne da parte di terzi”. Violazione che, secondo la Federazione internazionale guidata da Gianni Infantino, potrebbe comportare la sospensione della Spagna come membro associato Fifa e l’esclusione da tutte le competizioni. Compreso, ovviamente, il prossimo Mondiale.

 

La richiesta presentata dal presidente del Consiglio degli Sport (Csd) Jose Ramon Lete di indire nuove elezioni federali, peraltro, è stata accolta di recente anche dal Tribunale amministrativo dello Sport spagnolo che ha girato quindi al Consiglio di Stato l’ultima parola sulla questione. Un modo questo, secondo le intenzioni del Consiglio dello Sport, di sbloccare l’empasse in cui la federazione si trova dal giorno dell’arresto di Angel Maria Villar, accusato assieme agli altri arrestati (fra i quali anche il figlio) di appropriazione indebita, corruzione e falsificazione di documenti nell’organizzazione di partite internazionali. Villar, inoltre, avrebbe usato soldi della Fef per garantirsi la rielezione per il nono mandato alla guida della Federcalcio. Dopo l’arresto, però, Villar non si è mai dimesso ed al momento risulta unicamente “sospeso in via cautelativa” mentre la Fef è guidata pro tempore da Juan Luis Larrea. Inutili, fin qua, tutti i tentativi di far decadere Villar operati tanto dal Csd quanto dal sindacato dei calciatori spagnolo e del comitato olimpico.

 

Ora, di certo, la lettera della Fifa imporrà a governo e vertici sportivi e federali di trovare una soluzione e un compromesso fra la voglia di fare “piazza pulita” del sistema Villar più volte manifestata dall’esecutivo e quella di Larrea di restare in sella fino al 2020 come sostituto del presidente sospeso senza la necessità di passare da nuove elezioni. Sarebbe stato propri Larrea, infatti, a sollecitare in qualche modo l’intervento della Fifa segnalando le manovre del Csd e della sentenza del Tribunale amministrativo dello Sport.

 

L’Italia, che potrebbe essere ripescata nel caso di esclusione della Spagna, ovviamente spera. I precedenti, però, non aiutano ad essere troppo fiduciosi visto che la Fifa aveva già minacciato la Spagna di escludere la Nazionale dall’Europeo del 2008 (che le Furie Rosse vinsero, peraltro) in seguito al bracci di ferro fra il governo Zapatero e l’allora presidente della Federcalcio Villar sulla data delle elezioni federali.

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