Il derby cinese e il segreto di Dybala. Il sabato nel pallone

Leo Lombardi

Dal primo Inter–Milan made in China a Napoli-Udinese, per Pasqua la serie A torna a giocarsi in un solo giorno. Ecco quello che c'è da sapere sulla 32esima di campionato

INTER-MILAN

(sabato ore 12.30, arbitro Orsato di Schio)

 

Alla fine la cessione si è concretizzata, giusto in tempo per offrire il primo derby cinese in Italia. Dopo 31 anni si chiude l'era di Silvio Berlusconi, che potrà dedicarsi interamente a politica e aziende. Per come stanno andando le cose, la prima pare averne maggior bisogno. Da una parte Zhang Jindong, dall'altra Li Yonghong, che – alla fine – ha rastrellato i 740 milioni per acquistare il Milan. Resta il dubbio su come potrà proseguire, vista la fatica fatta per trovare questi soldi. Ma è un problema da porsi più avanti, ora c'è un derby che l'Inter affronta ridimensionata dai risultati (sconfitte con Sampdoria e Crotone) e con il Milan in vantaggio di due punti in classifica. Si gioca alle 12.30, con un occhio alle nuove proprietà e a mercati che dovranno portare soldi.

CAGLIARI-CHIEVO

(sabato ore 15, arbitro Manganiello di Pinerolo)

 

Nel suo piccolo, anche il Cagliari ha scoperto l'Asia. Quella più misteriosa, perché Han Song Kwang è il primo nordcoreano tesserato in serie A. Ne parlavano molto bene, lui è andato di fretta, segnando la prima rete alla seconda partita utile (quella contro il Torino, che trova sempre modi tutti personali per entrare nella storia) e meritando un contratto fino al 2022. Sul suo arrivo, e su quello di suoi connazionali, restano dubbi da sciogliere, non solo burocratici. Ma, come per il signor Li, se ne parlerà più avanti. In Italia preferiamo non porci mai questioni per l'immediato.

FIORENTINA-EMPOLI

(sabato ore 15, arbitro Mazzoleni di Bergamo)

 

Quello che sembrava impensabile un paio di mesi fa è invece oggi possibile. Sul fondo si è riaperta la lotta per non retrocedere e va tutto ascritto all'Empoli, incapace di tagliare i ponti con una concorrenza in perenne affanno: inevitabile quando si raccolgono due punti in dieci partite. Così il Crotone è a un passo e il derby toscano non offre prospettive allettanti. La Fiorentina non sarà una bellezza, ma almeno non perde da sei partite.

GENOA-LAZIO

(sabato ore 15, arbitro Maresca di Napoli)

 

Indifendibile Mandorlini (quattro sconfitte consecutive), il Genoa ha richiamato Juric in panchina. Era stato uno degli esoneri più inutili che si potessero vedere, i risultati lo hanno confermato. Il problema rossoblù non è la classifica, bensì il futuro che potrà garantire un affannato e contestato Preziosi. La Lazio ha abbandonato i sogni di Champions cadendo in casa contro il Napoli, ora deve blindare l'Europa League per non rovinare nel finale una stagione positiva.

PALERMO-BOLOGNA

(sabato ore 15, arbitro Banti di Livorno)

 

Paul Baccaglini l'aveva detto il giorno del suo insediamento: “Avanti con Lopez fino alla fine”. Sono bastati 37 giorni per cambiare idea e chiamare Bortoluzzi in panchina. Per lui una sola esperienza da allenatore undici anni fa, subentrato in corso in un boccheggiante Treviso, alla prima e unica stagione di serie A. Quindi, una carriera da vice. Difficilmente salverà il Palermo dalla retrocessione, può almeno provare a preservargli la faccia.

PESCARA-JUVENTUS

(sabato ore 15, arbitro Di Bello di Brindisi)

 

Forse anche le vedove di Conte si saranno rassegnate, realizzando di avere alla Juventus uno che di calcio ne capisce. Il 3-0 al Barcellona è stato un capolavoro di Allegri, uno che non solletica le corde del tifo ma che, in compenso, sa lavorare. Tutti oggi ad applaudire Dybala scordando che, solo un anno fa, si criticava l'allenatore perché non lo metteva in campo. Ed è lo stesso argentino a ringraziare per il nuovo ruolo che il tecnico gli ha ritagliato, ultimo giocatore della lista a essergli debitore (ricordate Boateng o Nocerino al Milan?). Juventus pienamente in corsa sui tre obiettivi di stagione, Allegri chiede all'adorata Pescara uno degli ultimi passaggi scudetto.

ROMA-ATALANTA

(sabato ore 15, arbitro Giacomelli di Trieste)

 

Alla Juventus guarda poco convinta la Roma. L'aritmetica concede ancora speranze scudetto, insieme con la possibilità dello scontro diretto in casa alla terz'ultima di campionato, ma in pochi ci credono. Meglio blindare il secondo posto, magari, a cominciare da una partita insidiosa come quella contro l'Atalanta. All'Olimpico ci si dovrebbe divertire, con due squadre che prediligono attaccare piuttosto che difendere. Occhi puntati su Kessie, oggetto per nulla nascosto dei desideri giallorossi.

TORINO-CROTONE

(sabato ore 15, arbitro Doveri di Roma)

 

Occorre dare a Nicola quello che è di Nicola. Lui alla salvezza del Crotone non aveva mai smesso di pensare, sono bastate due vittorie (Chievo e Inter) a trasformare gli applausi in punti e a rendere complicato il finale di stagione dell'Empoli. Ora il tecnico chiede strada a una squadra che ha sempre amato e che ha contribuito a portare in serie A nell'unica stagione in cui vi ha giocato (2005/06, primo anno dell'era Cairo).

SASSUOLO-SAMPDORIA

(sabato ore 18, arbitro Pairetto di Nichelino)

 

Di Francesco e Giampaolo erano due allenatori da mercato, la prossima estate. Il secondo si è tirato fuori da giochi, rinnovando con la Sampdoria fino al 2020. Resta da vedere che cosa farà il primo. Spalletti, con poca eleganza, aveva detto che si era offerto alla Roma, mentre la Fiorentina rimane candidata credibile. Dopo cinque stagioni sarà comunque difficile pensare ancora a Di Francesco sulla panchina del Sassuolo.

NAPOLI-UDINESE

(sabato ore 20.45, arbitro Massa di Imperia)

 

Duvan Zapata non sarà un fenomeno, ma nelle ultime cinque partite è andato in gol quattro volte. E con una squadra come l'Udinese, con poche ambizioni da perseguire. E' di proprietà Napoli, e lì dovrebbe tornare. Consiglio non richiesto: non lo faccia, visto come trattano i centravanti. Pavoletti era stato preso a gennaio per sostituire l'infortunato Milik. Risultato? Non gioca nessuno dei due, visto che Sarri insiste con il piccoletto Mertens. Con ragione, visti i risultati. Per cui...