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Berlusconi vende il Milan: sarà cinese, ma non troppo

Giovanni Battistuzzi

Il Milan passa alla società Rossoneri Sport Investment Lux. Il peso della Cina nell'operazione e quello di America e Lussemburgo

[articolo aggiornato alle 15,35] Si legge nel comunicato ufficiale: "Fininvest ha oggi finalizzato la cessione alla Rossoneri Sport Investment Lux dell'intera partecipazione, pari al 99,93%, detenuta nell'AC Milan". Il Milan passa di mano, da Fininvest alla società a guida cinese Rossoneri Sport Investment Lux, da Silvio Berlusconi a Li Yonghong, nonostante sia stato Han Li, direttore esecutivo del gruppo, a siglare il closing della trattativa. "Grazie a Berlusconi per la fiducia e ai tifosi per la pazienza. Da oggi costruiamo il futuro. Passo dopo passo torneremo sul tetto del mondo", sono state le prime parole di Yonghong Li, al social cinese www.163.com. "Lascio oggi, dopo più di trent'anni, la titolarità e la carica di presidente del Milan. Lo faccio con dolore e commozione, ma con la consapevolezza che il calcio moderno, per competere ai massimi livelli europei e mondiali, necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non è più in grado di sostenere", sono state invece le parole del Cav. La storia iniziata il 20 febbraio 1986, si chiude quest'oggi, con otto scudetti, cinque Champions League e altri 15 trofei in bacheca. La firma c'è stata, l'epoca berlusconiana archiviata, ma il futuro che sembrava tutto cinese, lo sarà un po' meno.

Non ci sarà un solo gruppo al comando dei rossoneri, come nel caso dell'Inter acquistata dal Suning Group. Ci sarà invece un molteplicità di risorse che non arriveranno soltanto dal paese del Dragone. La cordata preparata da Mr. Li si è nel tempo persa, rinvio dopo rinvio è stata ricostruita e ora il fondo d'investimento americano Elliott, che ha prestato alla nuova cordata rossonera i soldi necessari per la conclusione delle trattative, ha acquistato poteri all'interno del futuro cda e nella governance della società.

 

I problemi nel trasferimento di capitali all'estero dopo le restrizioni di Xi Jinping hanno rallentato le trattative in questi mesi, hanno diminuito l'appeal dell'operazione e fatto fare marcia indietro ad alcuni dei soci di Mr. Li, tra questi anche un importante gruppo cinese. L'ingresso della holding Project RedBlack sarl (controllata dalla Blue Skye Financial Partners Sarl) affianco al fondo Elliott, ha permesso di concludere la trattativa nei tempi stabiliti nell'ultimo incontro tra Han Li e i vertici del Milan. Tutto questo ha però spostato gli equilibri, diminuendo la centralità decisionale della compagine cinese.

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