L'ultima sfida in campionato tra Genoa e Milan (foto LaPresse)

Il fattore sfiga e il ritorno alla normalità di Genoa-Milan

Leo Lombardi
Per anni la si è vissuta come una giornata di guerra, dal 29 gennaio 1995, giorno in cui Simone Barbaglia (milanista) accoltella a morte Vincenzo Spagnolo (genoano) negli scontri davanti allo stadio. Quello che forse non sapete dell'anticipo della decima giornata di campionato.
Genoa-Milan

(martedì ore 20.45, arbitro Banti di Livorno)

 

Una partita che è tornata a essere una gara normale dopo troppo tempo. Per anni la si è vissuta come una giornata di guerra, dal 29 gennaio 1995, giorno in cui Simone Barbaglia (milanista) accoltella a morte Vincenzo Spagnolo (genoano) negli scontri davanti allo stadio. Si pensava fosse il punto di non ritorno del calcio italiano, ci siamo sbagliati. Due società un tempo amiche, oggi un po' più freddine, domani (con l'avvento dei cinesi) chissà. Preziosi e Galliani erano quasi fratelli, l'affare Bertolacci li ha allontanati. A proposito, quest'ultimo è desaparecido per infortunio. Una serie che, dopo Mati Fernandez e Montolivo, ha aperto il campo a Locatelli: oggi lo considerano un fenomeno, ma se non ci fosse stata una vicenda “sliding doors” in versione sfiga, chissà quando lo avremmo visto. A proposito: se il Milan vince, va in testa. L'avreste mai detto?

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