Si ritira Maldonado, il pilota socialista attratto dai guard rail

Luciano Capone
La Formula 1 senza Pastor sarà un posto più povero. Perderà la vivacità di un pilota che rendeva le corse meno soporifere con i suoi spettacolari incidenti

"Oggi con la massima umiltà vi comunico che non sarò presente sulla griglia di partenza per la stagione di Formula 1 2016". Pastor Maldonado, il pilota venezuelano ex Lotus e ora alla Renault, ha annunciato che non correrà la prossima stagione. La Formula 1 senza Pastor sarà un posto più povero. Perderà la vivacità di un pilota che rendeva le corse meno soporifere con i suoi spettacolari incidenti e fuori pista talmente frequenti che erano nati siti web e account twitter per conservare ad imperitura memoria ogni suo schianto. Basta farsi un giro su Youtube tra le tante crash compilation in suo onore per capire che razza di pilota era Maldonado.

 




Il Circus di Bernie Ecclestone oltre a un po’ di spettacolo perderà anche rappresentanza politica, visto che Maldonado si definiva “un campione socialista nello sport più capitalista del mondo” per la sua devozione alla rivoluzione bolivariana e al Socialismo del XXI secolo, a cui aveva giurato fedeltà come quando in uno stadio affollato, sotto gli occhi del Comandante Eterno Hugo Chávez, aveva esclamato: “Patria, Socialismo o muerte! Estamos venciendo!”. Purtroppo poi le cose si sono messe male sia per lui che per il Venezuela.

 




Ma soprattutto la Formula 1 sarà più povera in termini economici, perché Maldonado era uno di quei piloti che pagava un sacco di soldi per correre. Non soldi suoi ovviamente, ma quelli dei venezuelani, visto che i suoi contratti con le varie scuderie con cui ha corso negli anni si reggevano sulle sponsorizzazioni della Pdvsa, colosso petrolifero venezuelano e bancomat  del regime, che sborsava quasi 50 milioni di dollari l’anno per mostrare al mondo le prodezze di Pastor contro i guard rail e per pagare i suoi stipendi milionari. Ma, come ripeteva quella famosa statista inglese con la borsetta, il problema del socialismo è che prima o poi anche i soldi degli altri finiscono. E pensare che il Venezuela non aveva rinunciato a finanziare l’astro dell’automobilismo socialista neppure con un’economia in forte crisi.  Ma adesso che la situazione è al collasso, con il bilancio pubblico fuori controllo, l’inflazione prevista oltre il 700% e una popolazione alle prese con la scarsità di beni essenziali, anche la Pdvsa è a corto di soldi ed è indietro con le rate della sponsorizzazione. Così la Renault ha così deciso di sostituirlo con Kevin Magnussen. Mancherà alla Formula 1 Pastor Maldonado, come il governo del suo mito Chávez socialista in un mondo capitalista, un pilota che ha sfidato le leggi della fisica come il Venezuela ha sfidato le leggi dell’economia. Alla fine Maldonado e gli spettatori della Formula 1 si sono divertiti, i venezuelani un po’ meno.

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  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali