Zinedine Zidane, nuovo tecnico del Real Madrid al posto di Rafa Benitez (foto LaPresse)

That win the best

L'esonero di Benitez è l'unica buona notizia dell'inizio del calciomercato

Jack O'Malley
Le solite balle della sessione invernale, che sembra sia stata inventata solo per trovare una squadra a Osvaldo, e il tecnico spagnolo sacrificato sull'altare del madridismo. Meno male che c'è la Premier League, again.

Londra. E’ iniziato il calciomercato, e io ho bisogno di una doppia razione del mio brandy riserva, ché già non ne posso più. E non so come facciate voi, che arrivate a questo appuntamento digiuni di calcio da due settimane abbondanti. In Inghilterra almeno arriviamo da tre turni di campionato giocati durate le feste che ci hanno riconciliati con gol, divertimento e bellezza. Il colpo di tacco di Wayne Rooney per la vittoria (finalmente) dello United contro lo Swansea è roba da mostra permanente sul calcio; niente male anche la girata sul primo palo di Yaya Tourè nella vittoria del City a casa del Watford (anche qui, era ora). Vedo l’Arsenal prima in classifica, e penso a quello che si dice da queste parti: i Gunners in testa al campionato sono come un elefante in cima a un albero, non capisci perché sia lì, eppure c’è, ma sei sicuro che prima o poi cadrà. Non in favore del Leicester di Claudio Ranieri, che già ubriaco di complimenti ha iniziato a dimostrare di essere l’equivalente dell’Albinoleffe della serie B di qualche anno fa e di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca: partire forte per sgonfiarsi senza troppi danni.

 

In generale è stata una bella non-pausa natalizia, quella in Premier League, mentre in Italia già ci si ammazzava di pugnette mentali su chi comprerà chi, nell’imprescindibile mercato “di riparazione”. Come ha scritto ieri Gigi Garanzini sulla Stampa, da qualche stagione questa “finestra” sembra pensata principalmente per trovare una nuova squadra a Osvaldo. Uno che pare essere sulla stessa strada è Alessio Cerci, prossimo al terzo cambio di maglia in meno di due anni, anche se l’irraggiungibile resta Alessandro Matri, che va e viene da Torino, sponda Juventus, come uno che ha dimenticato di controllare se ha chiuso il gas a casa. Gennaio è anche il mese delle promesse di Mario Balotelli, che solitamente arriva da pietosi avvii di stagione, ma durante il calciomercato si fa fotografare a cena con il suo procuratore Mino Raiola, manda messaggi sibillini e garantisce di essere pronto a tornare più forte di prima: praticamente il Nichi Vendola del calcio.

 

L’assenza di calcio giocato, però, genera mostri pure peggiori. Sui quotidiani e siti sportivi è il momento delle classifiche “echissenefrega”: da quella del gol più bello del decennio alla più inutile di tutti, lo scudetto dell’anno solare, calcolato sui punti conquistati da gennaio a dicembre e solitamente vinto da squadre materasso che poi a maggio si qualificano al massimo per l’Europa League.

 

Mentre rabbocco il bicchiere di brandy, penso ai miei colleghi giornalisti sportivi impegnati a inventare la cazzata di mercato più verosimile per riempire quello spazio vuoto in pagina o sul web, secondo l’antico adagio per cui a forza di ripetere assurdità a tutti sembreranno vere, e qualche volta si concretizzeranno pure. La vera chicca finora l’ho letta sul Corriere della Sera, a cui lo sceicco candidato alla presidenza della Fifa Shaikh Salman Al Khalifa avrebbe detto che gli “piace guardare le partite della Juventus e del Torino, e seguo il Manchester United”. Sarà, ma il sospetto che abbiano tradotto con due squadre distinte la risposta “Juventus Torino” – che è come chiamano i bianconeri fuori dall’Italia – resta forte. Almeno fino a che un miliardario cinese non dirà che segue con grande passione il Barcellona e il Genoa. Quasi come il thailandese che finge di volere comprare il Milan da un anno.

 

[**Video_box_2**]Al momento l’unica gioia arriva da Madrid, dove Rafa “Vitello Grasso” Benitez è stato sacrificato sull’altare del madridismo più puro. E’ vero che il Real si stava comportando bene nella Liga e in Champions League, ma era veramente inguardabile. Non vorrei essere in Zinedine Zidane, che a quanto pare lo sostiuirà: l’impressione che ho è che i circensi del Barcellona comanderanno ancora un bel po’ in Spagna.

 

Infine devo confessare di avere letto con dolore le dichiarazioni di Ilary Blasi che, parlando del marito Francesco Totti, ha lasciato intendere che il ritiro del capitano giallorosso sarebbe molto vicino: evidentemente perdo colpi, ero sicuro che Totti si fosse già ritirato da tempo.