Tutta la verità su Garcia e (purtroppo) sui romanisti

Alessandro Giuli
La verità. Tutta la verità. Nient’altro che la verità. Non c’è stato un solo romanista vero, affezionato ai colori, militante o ex militante della Sud, che prima dell’inizio di Palermo-Roma non abbia pensato: ma sai che c’è, ma a ‘sto punto che vinca pure il Palermo.

La verità. Tutta la verità. Nient’altro che la verità. Non c’è stato un solo romanista vero, affezionato ai colori, militante o ex militante della Sud, che prima dell’inizio di Palermo-Roma non abbia pensato: ma sai che c’è, ma a ‘sto punto che vinca pure il Palermo, così Garcia si leva dalle palle; così esce fuori la realtà come davvero è diventata, e come non siano riusciti a raccontarcela finora, e cioè che siamo inadeguati, incapaci di vincere, sterminatori seriali di allenatori in gamba che arrivano qui e in dodici mesi diventano più romani dei romani, più scemi di noi; e insomma venga giù tutto e si ricostruisca da capo, una volta ancora, sapendo che poi daccapo si ricomincerà, senza cambiare mai.

 

Poi l’arbitro ha fischiato l’inizio della partita e allora no, allora daje Roma daje fino alla fine, senza tentennare un secondo. E senza cambiare mai. Purtroppo o per fortuna.

 

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