L'allenatore della Fiorentina Paulo Sousa (foto LaPresse)

Un giglio magico in mezzo ai denti

Maurizio Crippa
Ci sono certe sere che hai voglia a cambiare schema, a spostare la notte più in là, da destra a sinistra, avanti e indietro. Non funziona mai, più ci provi e più sbrocchi come il Mancio.

Ci sono certe sere che hai voglia a cambiare schema, a spostare la notte più in là, da destra a sinistra, avanti e indietro. Non funziona mai, più ci provi e più sbrocchi come il Mancio. Dal Brasile, il mio Consulente Calcistico whatsappava pensieri di sperduta malinconia. Come ce ne fosse bisogno: se non puoi fidarti nemmeno di Handa, che vita è? Certi amici di pizzeria, in prevalenza Gobbi, tacevano in modo sospetto (sospetto anche no, visto come stanno messi: #Allegri), c’era poco da dire. Paulo Sousa non è Mou, però è un fico. Ma non serve a nulla a dirlo, solo ad aumentare il tasso di orfanitudine. La Fiorentina gioca benino, ma per far fare tre gol a Kaliniç serve un di più di insensatezza. Poi, alla fine, dal Brasile l’unico pensiero che può spiegare com’è andata: “Ci volevamo noi per dare il primo posto alla Fiorentina dopo 16 anni”.

 

Ecco: forse siamo renziani anche noi. (Intanto, a Madrid, Kovacic è già diventato una star. Ma che ce frega di Kovacic? Noi c’avemo Kondogbia).

 

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"