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il matrimonio dei signori Amazon
Scolpita, lucidata, sfrontata, Lauren Sánchez è la rivincita contro le complessate minimal
Fine della sobrietà di facciata: tornano i corpi esibiti, i look esagerati, le feste da milioni di dollari. A Venezia va in scena il nuovo lusso sfacciato, con plutocrati e regine del troppo
Fine giugno, Venezia in appalto, il matrimonio del signor Amazon s’ha da fare e si farà. Gli indignati si preparino a perdere anche quest’altra guerra, i plutocrati arriveranno arrogantissimi con cento (cento!) aerei privati ed enormi barche. Chi se lo ricorda il quiet luxury dei ricchi? Fingersi sobri e basso-spendenti in Cucinelli, perché la marca che non si vede fa gran classe. Nascondere la casa a Sankt Moritz. Non ammettere “ho la barca”. Che fesseria, l’etica milionaria. Quante vite ci sono per godersi i soldi, se hai avuto tutte le stelle a favore e sei privilegiato? Una, una sola. E allora spendili, tanto quiet o non quiet noi poveri lo verremo a sapere, che hai la servitù. E ti odieremo comunque.
Vai, allora, divertiti. Innamorati della bonazza del liceo e non dell’anemica aristocratica, comprale un diamante pacchianissimo e sposatevi dall’altra parte del mondo, con tutti gli altri ultrapossidenti a raccolta, specialmente i cafoni ché si sa fanno colore. Noleggia tutto, versa champagne, organizza un poco di beneficenza per ripulire. Sciala e sii felice. Il mondo crolla ma è almeno finita la quaresima del minimalismo. Abbiamo fatto talmente le persone minime che ci siamo rimpiccioliti e non ci vediamo più manco tra noi. Sentivo proprio la mancanza di un’impresa epico-sentimentale di questa grandezza. Non cose da principesse borghesi umili e volenterose, ultimo caso – ormai quindici anni fa – quello di Kate Middleton. No, ci voleva proprio questa arrampicata energica sul tetto delle banche, questa riuscita ottima e implacabile della signora Sánchez che deve incoraggiare e dar fiducia proprio in quel che più nella storia sembra far difetto: l’amore.
E’ una lady anni Novanta, Lauren Wendy Sánchez. Cominciamo da qui. Ex anchorwoman, guida gli elicotteri, scrive libri per bambini, si lancia nello spazio, fa tantissima ginnastica e le si vedono sempre le tette. Alla cerimonia d’insediamento di Trump era nuda, in bianco e pizzo, arrembantissima. Si badi, qui non è oggettificazione del corpo delle donne da parte di terzi malintenzionati (io): è oggettificazione del vecchio modello. Voluta ed egocentrica, autonoma. Lauren Sánchez ci tiene, a essere quel tipo di donna. E succede il suo trionfo proprio ora, i suoi corpetti fuori moda arrivano in anni di sblusi di camicia che ci fanno sembrare tutte appassite. Anni di jeans a mille euro, di borse che compriamo dalle gemelline Olsen, quelle dei film Disney che ora sono riposizionate come stiliste nuove Hermés. Vogliamo scarpe da ginnastica non troppo logo, non troppo bianche. Così ci possono chiedere di che marca sono, e la risposta è in svedese. Più è oscura la boutique, più ti senti forte. Ma non siamo le nuove eleganti, siamo solo le nuove complessate. Quelle che non vincono mai.
Lauren Sánchez è il tipo di ragazza che resta pochissimo fidanzata, infatti firma subito il contratto di permanenza. Se lo sposa, Jeff. Il terzo più ricco del mondo. Ci saranno anche le posate d’oro, allo sposalizio. Quant’è il conto nuziale? Dicono venti milioni di euro ma si dev’essere più precisi in matematica: si son scordati la tara dei 38 miliardi di divorzio che è costata, Lauren, sotto forma di Tfr all’altra moglie, MacKenzie, quando la love story era ancora allo stadio di corna. Lauren è quella che una snob chiamerebbe impresentabile senza capire che la parola è potenza scenografica. Lo schiuma party, gli yacht, i capelli con le extension e le meches-colpi-di-sole, i bustini-body, i trenta cambi d’abito col patrocinio di Anna Wintour, le facce lisce e gommose con gli zigomi a punta.
Non ha nemmeno bisogno di diventare un’icona perché è un riassunto di quest’epoca, molto più efficace. Dopo il vero dal falso, l’utile è diventato indistinguibile dall’inutile, la protesi come dire è ormai esistenziale. Lauren racconta una cosa importantissima: la sopravvivenza della specie, la sua. Le scolpite e lucidate, con il fidanzato miliardario e le amiche famose, vestitissime e truccatissime. E’ quello che c’era prima delle influencer, il potere non soft del troppo. E’ il capitalismo nella riedizione che sta per arrivare, la prossima signora Bezos è la nuova padrona del mondo mercificato. Saremo in grado di farci piacere il metodo, siamo pronte a veder spuntare questo nuovo ramo dell’albero femminista? Ma soprattutto: sì o no farà qualche differenza?

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piano con i gradi
Cari meteorologi, datevi una calmata

Saverio ma giusto