
Lotta di catering
Jeff Bezos si sposa a Venezia e l'Anpi annuncia proteste. L'antifascismo nuziale
L'associazione nazionale dei partigiani è pronta a manifestare contro le nozze del miliardario americano. Cosa c'entri l'antifascismo con Bezos è difficile a dirsi. Di certo, l’immagine del partigiano in gondola, con megafono e bandiera, pronto a gridare “No al capitalismo nuziale!” sembra più un’installazione della Biennale che una protesta
L’antifascismo nel 2025 è vivo, vivace e a quanto pare molto attento al settore eventi. Non combatte più sui monti né nelle fabbriche, ma si attiva con comunicati e cartelli quando a sposarsi è Jeff Bezos, e lo fa in una città fragile, bella, storica… e ricca di opportunità di polemica. Com’è noto infatti, Bezos, ex libraio, attuale esploratore del cosmo, ha scelto Venezia per coronare il suo amore con la fidanzata Lauren Sánchez. E fin qui nulla di strano. Il fatto curioso è che, come nelle commedie di Goldoni, è entrata in scena una compagnia dell’arte che nessuno si aspettava: l’Anpi. L’associazione nazionale dei partigiani che ha annunciato, insieme ad altri comitati locali, un boicottaggio simbolico, forse reale, forse in gondola, chissà, del matrimonio di Bezos. Non si sa bene con quale parola d’ordine esatta – ieri dicevano “dovranno passare sui nostri corpi” – ma una cosa è certa: partigiani contro plutocrati, come nella fantascienza socialista anni Cinquanta. Che c’entra l’antifascismo con Jeff Bezos? Difficile a dirsi. E’ un po’ come doversi immaginare Sandro Pertini che sciopera contro il Black Friday. Infatti l’immagine del partigiano in gondola, con megafono e bandiera, pronto a gridare “No al capitalismo nuziale!” sembra più un’installazione della Biennale che una protesta.
Ma il fatto vero è probabilmente che l’uomo di Amazon rappresenta tutto ciò che l’attivismo contemporaneo di sinistra, compreso il malinteso antifascismo, ha in uggia: ricchezza, modernità, dinamismo sociale, yacht, droni e pacchi Prime. Ma qui siamo a Venezia. E i veneziani, quelli veri, non i partigiani nati a Resistenza conclusa, sono rimasti sgomenti. Non per il matrimonio, ma per le proteste. Quando el paron guadagna, el povero magna, dice una massima locale che sintetizza in modo crudele ma efficace la versione veneta del cosiddetto trickle-down, ovvero l’economia a cascata: il ricco viene, consuma, spende, ostenta, e intanto il barcaiolo lavora, il cameriere incassa, la sarta aggiusta l’orlo alla fidanzata del miliardario, e così la città continua a galleggiare. Si chiama economia di rendita, certo, forse, ma anche intelligenza commerciale. Perché se Jeff Bezos decide di sposarsi a Venezia, con chiatte, casini, illuminazioni, catering e sicurezza, non è solo gossip. E’ prodotto interno lordo. E’ benzina (pardon: prosecco) nei motori della laguna. Infine una domanda: chissà che capiscono di tutto questo negli Stati Uniti. Cercheranno su Google cos’è l’Anpi, troveranno foto in bianco e nero, poi leggeranno che protesta contro un ricevimento nuziale, e penseranno che siamo impazziti. E forse, per una volta, non avranno tutti i torti.