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Il sondaggio sui complottismi ci rassicura: anche fra loro non sono tutti d'accordo

Saverio Raimondo

Non c'è il “pensiero unico” nemmeno fra i dietrologi: il 36 per cento degli italiani crede che “il Covid-19 è stato creato dalla Cina come arma”, mentre il 42 per cento che sia stato creato “per favorire le case farmaceutiche”. Come la mettiamo?

Un recente sondaggio Swg certifica che il 15 per cento degli italiani crede che la Terra sia piatta. Ok che sono una minoranza, ma sono comunque troppi visto che la terra è tonda. (Si segnala inoltre un 5 per cento che all’affermazione “la Terra è piatta” ha risposto “affermazione probabilmente falsa”: quel “probabilmente” è il nostro metaverso). Ma soprattutto, quel dato è solo il primo di un sondaggio che, in ordine crescente, racconta il rapporto fra gli italiani e le teorie più strampalate. Il 17 per cento degli italiani crede che “l’Olocausto non è mai avvenuto”; il 18 per cento che “alcune celebrità decedute sono ancora vive e si trovano nascoste in un’isola” (domanda: ma poi su quest’isola, quando queste celebrità effettivamente muoiono, ci sono degli abitanti che sono convinti che no, che sono ancora vive, e sono tornate a nascondersi sul continente?); sempre il 18 per cento (chissà se lo stesso dell’isola dei Viz, acronimo che sta per “very important zombie”…) crede che “i Rettiliani sono tra noi, hanno le sembianze di alcuni esponenti politici e governano il mondo”. (Nota scettica del sottoscritto: ma se voi foste Rettiliani, con il potere di assumere sembianze umane quindi anche quelle di Brad Pitt, per quale ragione decidereste di avere le fattezze di Fabio Rampelli?).

Da qui in poi si sale vertiginosamente verso l’iperuranio del complottismo: il 25 per cento degli italiani è convinto che “i vaccini sono un metodo di controllo di massa attraverso il 5G”; il 29 per cento che “lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto e le foto sono state realizzate in un set cinematografico”; il 32 per cento che “l’attentato delle Torri Gemelle è stato organizzato dagli Stati Uniti”. Siamo nella paranoia, certo; ma guai a ritenere che sia un “pensiero unico”: ci sono divisioni e distinguo persino fra i dietrologi. Il 36 per cento degli italiani crede che “il Covid-19 è stato creato dalla Cina come arma per distruggere l’occidente”, mentre il 42 per cento ritiene che “il Covid-19 e altri virus sono stati creati in laboratorio per favorire le case farmaceutiche”: e adesso come la mettiamo? Chi ha ragione – o meglio, chi ha più torto? Quale delle due verità è più alternativa, e quindi più vera, cioè falsa? Organizziamo un dibattito pubblico fra queste due opposte visioni del complotto: magari in un’arena, magari con del fango, magari a mani nude. Sarei davvero curioso di assistervi.

In cima alle convinzioni degli italiani c’è poi la migliore delle teorie, la madre di tutti i complotti: il 60 per cento degli italiani sostiene che “un’élite di poteri forti controlla il mondo”. E qui crolla tutto: ma come, controllano il mondo, e poi questi “poteri forti” si fanno fregare dai cinesi, dalle case farmaceutiche, da Elvis Presley, dal Pentagono, dagli alieni e dalla lobby dell’Olocausto? Mi si risponderà che sono fesso, che i soggetti sopra elencati sono tutti d’accordo fra loro: a parte il fatto che in tal caso bisognerà farsi insegnare da costoro l’arte del compromesso e dell’accordo fra le parti, ma soprattutto mettiamoci d’accordo con loro pure noi (noi minoranza a questo punto, che siamo rimasti fuori senza un perché da questo “trattato della Luna”) e così siamo letteralmente tutti d’accordo. Se pensate che io mi esprima con sarcasmo, non avete capito niente: io invidio i complottisti, la loro visione ottimistica del mondo. Secondo loro infatti c’è chi comanda e decide tutto, dalle pandemie in giù. Nella testa di un complottista è tutto, letteralmente, sotto controllo. Mi auguro sinceramente che abbiano ragione loro.

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