Le generose pagelle di metà anno dell'Innamorato fisso della politica

Maurizio Milani

La coppia Draghi-Grillo merita 10. Ma anche Di Maio e Carfagna, voto massimo. Sotto la soglia dell'8 solo Salvini, che ha fatto scappare dalla Lega Giorgetti e Garavaglia. Gran ritorno di Massimo D'Alema. Elisabetta Gardini nuova leader di Forza Italia

Veniamo alle pagelle di metà anno che l’Istituto Bruno Leoni (che mi onoro di presiedere) conferisce ai nostri politici.

Coppia Draghi-Grillo, voto: 10. L’accordo segreto tra il presidente del Consiglio e il capo dei nostri Servizi segreti sta andando benone. Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti. Ultimo: spaccare in due i Cinque stelle e consolidare il governo. Tanto da farlo rimanere fino al 2028, quando il partito di Draghi, quello di Giorgetti (che esce dalla Lega) e Luigi Di Maio avrà alle politiche 2023 un bel 46 per cento. Si chiamerà: “Costantinopoli”.

Di Maio, voto: 10. Confermato alla Farnesina, stimatissimo in area atlantica, è pronto per sostituire Mariolone nel 2033.

Berlusconi, voto: 9. Ha ragione nel dire: “Se fossi stato al Quirinale, Putin non si sarebbe limitato a questo. Probabilmente avrebbe preteso di più. Ma sarei andato al Cremlino e dopo un colloquio fraterno e franco, si sarebbe limitato a invadere Cipro (dispiace però). Già a suo tempo lo avevo bloccato quando dopo la Georgia voleva invadere un podere di agrumeti in zona Catanzaro”.

Salvini, voto: 8-. Il suo viaggio in Polonia all’inizio del vergognoso conflitto è stato un successo. Ma il suo viaggio a Mosca non è andato bene. Tanto che Giorgetti e Garavaglia sono usciti dalla Lega per confluire nel nuovo partito di Draghi.

Giorgia Meloni, voto: 9. La sua posizione filo Nato le è valsa il plauso di Biden che le ha telefonato adesso: “Giorgia! Ti stimo, anche Kamala lo ha detto di salutarti, e quando sarà lei alla Casa Bianca… io abdico domani all’alba. Tu sarai la prima leader politica a essere ricevuta. Parola di Kamala Harris. Ciao”.

Calenda, voto: 10. Semestre perfetto, tanto che ormai nel Transatlantico si dice: “Nel 2029 sarà lui al Quirinale”. Intanto il suo partito con Brugnaro, Tosi e Pizzarotti nei sondaggi viaggia al 31 per cento.

Conte Peppino, voto: 9. Semestre perfetto. E’ riuscito a fare dei Cinque stelle un partito filo arabo e a convincere l’Opec (riunione segreta oggi a Vieste, Foggia) a fornirci tutto il greggio che ci manca per avere un inverno sereno e onesto. La delegazione Opec era formata da Oman, Arabia Saudita, Kuwait e Zanzibar. Renzi si è offeso perché non è stato lui a fare tale incontro.

Enrico Letta, voto: 9. il Pd è saldamente il primo partito di governo. Tanto che Zingaretti vorrebbe tornare segretario. Turnazione possibile con Letta a presiedere la regione Lazio. Che dispiace dirlo, viene commissariata senza motivo dalla Lamorgese (a cui vengono riferiti dati falsi).

Voto alla Lamorgese: 9.

Roberto Fico, voto: 9. Vuole tornare a militare, per cui ha telefonato al sindaco Sala per formare un movimento. Si parla di “Bisanzio 4.0”. Con lui Di Battista e Bettini (che è potentissimo anche se in Stazione centrale a Milano nessuno lo riconosce. Lui per questo ci rimane male: “Ma come? Sono l’uomo più potente d’Italia…”).

Matteo Renzi, voto: 9. Il suo libro sulla magistratura è stato appena tradotto in diversi paesi esteri. Battuta “La casta” di Rizzo & Co, che nel 2007 vendette cinque milioni di copie. Il book di Renzi è a sei. Non è da escludere già da lunedì prossimo che prenda il posto di Fico come presidente di un ramo del Parlamento. Anzi, è già deciso.

Emma Bonino, voto: 9. Si parla di un ministero nuovo per lei. Dovrebbe essere proposto a Mattarella oggi. Competenza del dicastero: convincere gli abitanti di Piombino a farsi piazzare non uno ma diversi rigassificatori davanti a casa. Impresa difficile. Ma che la brava Emma porterà a casa. E’ amatissima a Piombino e non solo.

Mara Carfagna, voto: 10. Appena nominata presidente del Partito popolare europeo, dovrebbe prendere il posto di Luigi Di Maio alla Farnesina. Di Maio tornerebbe al ministero del Lavoro, Orlando viene spostato alla Rai come amministratore delegato con delega a mandar via Fabio Fazio. Dispiace dirlo.

Pier Luigi Bersani, la sua candidata ha vinto a Piacenza. Chiamata subito a Roma, Katia Tarasconi viene eletta al posto di Maria Stella Gelmini che subentra a Giovanni Malagò al Coni. Motivo della delusione del governo nei confronti di Malagò: “… Possibile che dopo la grandissima e epica impresa di  Jacobs a Tokyo, non abbiamo potuto più ammirarlo?”. Per non offenderlo, Malagò lo si passa a dirigere l’Atac.

Dario Franceschini, voto: 9. L’eccezionale ritrovamento della salma e camera sepolcrale di Porsenna è anche merito suo. Ha creduto a un’impresa impossibile, finanziando gli scavi in provincia di Avellino, località dove nessuno storico avrebbe collocato gli etruschi. Tutti i musei del mondo stanno chiedendo Porsenna per esibirlo. Mai vista una richiesta simile.

Roberto Gualtieri, voto: 9. Ottima partenza nella gestione della capitale. Tanto che si parla di lui per tenere i rapporti con la Santa Sede per quanto riguarda la non remota possibilità delle dimissioni di Papa Francesco. E il ritorno di Benedetto XVI. Tale incarico, il più delicato a livello diplomatico della storia, dovrebbe avvenire segretamente, con Bruno Tabacci come suo vice.

Roberto Speranza, voto: 9. Viene spostato per merito all’incarico più importante: direttore generale dell’Oms. E per la prima volta anche della Fao. Mai nella storia nessuno ha avuto in mano i due organi più importanti delle Nazioni Unite (nello stesso momento). Tanto è vero che Zambia, Burundi, Camerun, boscimani e masai più esquimesi escono per protesta dal Palazzo di vetro e aprono un secondo sodalizio di stati. Subito vengono attaccati da Putin che però desiste dopo telefonata di Berlusconi.

Gardini Elisabetta: è la nuova segretaria di Forza Italia. Dopo la notizia, il primo sondaggio dà il partito in crescita. Non è da escludere che sia lei la leader del centrodestra vincente alle politiche. Dimenticavo: per fare ciò ha dovuto lasciare il partito della Giorgia per tornare in Forza Italia.

Gran ritorno di Massimo D’Alema, voto: 9. Il suo sogno di diventare commissario agli Esteri per l’Unione europea si è avverato. La nomina arriva oggi. Tanti complimenti dal mondo politico, anche dai protestanti (calvinisti compresi).
Antonio Tajani, voto: 9. E’ lui il grande artefice della nomina di baffetto alla commissione Esteri. Tajani si è distinto in questi mesi anche per aver proposto di far entrare nell’Unione: Albania, Azerbaigian, Islanda, Libano e mettere sotto infrazione comunitaria la Grecia. Che si lamenta: “Ancora noi? Adesso basta”.
 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.