Una "buca" a Monteverde a Roma (LaPresse) 

Saverio ma giusto

Animali, traffico e buche: trasformiamo i problemi di Roma in attrazioni turistiche

Saverio Raimondo

Ora che c'è un nuovo sindaco, è ora di ammettere che l’unica soluzione è fare dei guai capitolini delle opportunità, trasformarli da piaghe a fiori all’occhiello. Cinghiali e gabbiani? Aggiungiamo coccodrilli e oranghi e sponsorizziamo lo zoo diffuso

Buon lavoro a Roberto Gualtieri, nuovo sindaco di Roma: la situazione nella capitale è da mani nei capelli, ma essendo l’ex ministro decisamente stempiato sarà costretto a mettere le mani sui problemi della città. Ignorarli e negare che vi siano, come ha fatto la sua predecessora, alle urne non paga; risolverli però pare sia impossibile, salvo uno non distrugga Roma avendo cura di sterminarne anche tutti gli occupanti per poi riedificarla e ripopolarla da zero. Forse, l’unica soluzione è fare dei problemi della città delle opportunità; trasformarli da piaghe a fiori all’occhiello. Prendiamo le celebri buche stradali: invece che rattopparne un paio malamente intanto che se ne aprono altre cento, tanto vale trasformarle tutte facendole ancora più profonde e collegandole fra loro con un treno sotterraneo; ed ecco fatta una nuova linea della metropolitana! La più capillare di tutta Roma, visto che la situazione di dissesto stradale è uniforme dal centro alla periferia.

Inutile ingannarci: il traffico romano, con le sue code caotiche, le doppie e le triple file, gli ingorghi che si tramutano in ammassi di lamiere ai semafori, non è risolvibile. Dunque pedonalizziamo il traffico automobilistico: i romani potranno camminare sui cofani e tettucci delle auto (le decapottabili faranno da buche, così da non stravolgere l’esperienza del pedone romano abituato all’inciampo in una voragine); e sulle macchine parcheggiate male sarà tutta ciclabile. Roma sarà la città più inclusiva al mondo, e non solo di categorie umane: cinghiali e gabbiani sono ormai parte della fauna capitolina, ma per meglio integrarli e non farli più vivere dal resto della cittadinanza come un elemento tanto esotico sarà bene popolare Roma anche di – nell’ordine – coccodrilli, orangotango, serpenti (piccoli), aquile reali, elefanti (gatti e topi già ce ne sono) e due liocorni. A quel punto i turisti non scapperanno più per il degrado, anzi verranno da tutto il mondo per ammirare questo parco zoologico a cielo aperto.

Se la città saprà vendersi bene e attirare capitali, quando pioverà a Roma non sarà più allerta meteo ma alta stagione per i turisti amanti degli sport acquatici estremi tipo il ratfing. Autobus e ponti che vanno a fuoco? Non saranno più simbolo dello sbando irrecuperabile della città, bensì dovranno essere rivendicati dal comune come spettacoli pirotecnici da ammirarsi dalle mitiche terrazze romane. Voglio dire, perché risolvere i problemi – tanto più se non sono risolvibili – quando basta ribaltarne la narrazione per sfruttarli e renderli profittevoli? Per esempio: a Roma non succede mai niente e la città è spenta dal punto di vista artistico e culturale? E allora promuoviamo Roma capitale della quiete pubblica! New York è la città che non dorme mai? Roma invece è la città dove si dorme meglio al mondo – anche perché tanto non c’è altro da fare – e già dalle 21.00. L’illuminazione stradale è scarsa e la sera la città è buia? Roma città romantica, ci si muove al chiaro di luna. L’emergenza rifiuti? Sono i ruderi di domani: fra duemila anni verranno ad ammirare frigoriferi e sacchi della spazzatura in pieno centro come oggi colonne e capitelli. Cascano i pini? Roma capitale della filosofia, per dare finalmente una risposta all’annoso quesito: “Se un albero cade ma nessuno lo sente per via dei clacson esasperati, dei tassisti che ti parlano della Roma con la radio della Lazio accesa a tutto volume in sottofondo, della parlata sguaiata dei romani, si può dire comunque che abbia fatto rumore?”.

E se anche così facendo Milano resterà capitale morale ed economica, vorrà dire che la città si promuoverà con lo slogan “Roma, la città da cui puoi prendere il treno per Milano”.

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