Il foglio salute

Il Programma Erasmus è più forte anche del Covid

Crescono gli scambi e l’Unione europea raddoppia il budget. Intervista a Flaminio Galli, Direttore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire 
 

Erasmus+ è il programma dell’Unione europea nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. Dal suo inizio nel 1987, il programma si è notevolmente ampliato, arrivando a coinvolgere oltre 10 milioni di persone in Europa e nel mondo. Anche l’Erasmus è stato investito dagli effetti della pandemia e dalla conseguente emergenza sanitaria, economica e psicologica.

 

Flaminio Galli, Direttore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, quale è stato l’impatto del Covid-19 sul Programma Erasmus?

Il Programma Erasmus ha dimostrato per l’ennesima volta tutta la sua forza e capacità di superare barriere e ostacoli. A marzo 2020, con l’arrivo dell’emergenza sanitaria, gli studenti europei partiti in mobilità per studio o tirocinio Erasmus+ erano 165 mila. In tale contesto, il 40 per cento degli studenti ha deciso di proseguire la permanenza nel paese ospitante. È stato un segnale di fiducia e speranza in un momento molto difficile per tutta l’Europa. Nel caso specifico degli studenti italiani questa percentuale ha sfiorato il 50 per cento.

 

Come si è sviluppata l’attività di formazione?

L’emergenza sanitaria ha indubbiamente creato difficoltà agli spostamenti fisici, ma nonostante tutto gli scambi sono proseguiti ordinatamente utilizzando la didattica a distanza e in generale la mobilità in modalità blended (una forma di mobilità mista che prevede sia periodi a distanza che in presenza). Da giugno 2020 a marzo 2021, sono partiti circa 15.000 studenti in mobilità Erasmus+, di questi 5.846 hanno anche concluso il periodo di studio. Le mobilità in modalità virtuale o mobilità mista rappresentano il 3 per cento del totale delle attività.

 

Quali sono le prospettive del Programma?

Direi molto positive. Il budget del Programma 2021/2027 è di 26,2 miliardi di euro, rispetto ai 14,7 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, a cui si aggiungeranno circa 2,2 miliardi di euro dagli strumenti esterni dell’Ue. Nel complesso il finanziamento è quasi il doppio rispetto alla programmazione precedente. Il 70 per cento del budget finanzierà progetti di mobilità per l’apprendimento in Europa e oltre, mentre il 30 per cento sarà destinato ai progetti di cooperazione transnazionale.

 

A chi è rivolto?

Il nuovo Programma Erasmus+ garantisce opportunità relative a periodi di studio all’estero, tirocini, apprendistati e scambi di personale in tutti gli ambiti dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. È aperto agli alunni delle scuole e agli studenti dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione professionale e ai discenti adulti. Sostiene la cooperazione sulla politica giovanile e promuove la partecipazione allo sport: tra i beneficiari sono presenti i giovani che partecipano agli scambi, così come gli animatori giovanili e gli allenatori sportivi.

 

L’Europa appare un continente in crisi. Il Programma Erasmus come può sostenere il rilancio dell’Ue?

Il Programma Erasmus è uno strumento molto utile per rafforzare le competenze, la scelta migliore per vincere la sfida della competitività internazionale. Il Programma contribuisce a realizzare uno spazio europeo dell’istruzione e della conoscenza, in cui la crescita personale non sia limitata da confini e barriere burocratiche. Costruiamo un continente in cui sia naturale trascorrere un periodo all’estero, per studiare, formarsi, lavorare e parlare altre lingue. L’Erasmus svolge un ruolo determinante per costruire una forte identità europea e un condiviso patrimonio culturale e civile.

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