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Milano alla crociata antifumo

Il consiglio comunale del capoluogo lombardo ha deciso che da gennaio non si potrà più fumare in alcuni luoghi all'aperto. Ecco dove è già vietato farlo

Nel Regolamento sulla qualità dell’aria approvato dal consiglio comunale di Milano, tra le altre cose, entra anche il divieto di fumare in alcuni luoghi all’aperto. Dal primo gennaio 2021 niente sigarette nei parchi, alle fermate dei mezzi pubblici, nelle aree gioco per i bambini, nelle aree per i cani, nei cimiteri, e negli stadi. Dal primo gennaio 2025, inoltre, il divieto sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto. Ufficialmente il divieto è stato deciso perché limitare il fumo aiuta a ridurre il Pm10, il particolato che si deposita anche nei bronchi.

 

L’Italia è già fra i più severi al mondo, sulla questione: il 16 gennaio del 2003, il Parlamento varava la legge antifumo (detta legge Sirchia) che bandiva il fumo nei locali chiusi “ad eccezione di quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico” e di “quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati”. L’applicazione arrivò due anni più tardi. Milano si accoda quindi alle tante città del mondo che, per motivi di salute, di qualità dell'aria e di decoro, scelgono la strada dell'addio al tabacco negli spazi aperti. 

 

A Tokyo e in altre grandi città del Giappone, per esempio, è vietato fumare per strada - esistono delle piccole zone fumatori (di solito in strade laterali) con posacenere e pannelli divisori -. Ma il divieto non vale in tanti ristoranti e bar, dove invece si fuma tranquillamente al chiuso. A New York dal 2011 il divieto vale in parchi, stadi, piscine, piazze pedonali e spiagge. Non si fuma davanti a scuole, strutture sanitare e, in generale, a meno di 30 metri dall'ingresso dei palazzi. Nella salutista California, stato simbolo della lotta al tabagismo, niente sigarette nemmeno negli alloggi delle case popolari e all'esterno degli ingressi dei palazzi. In Svezia dal luglio 2019 è vietato fumare nei ristoranti all'aperto, nelle stazioni, alle banchine dei bus e dei treni e nei parchi giochi. A Parigi, la scorsa estate, 52 parchi pubblici sono stati resi “smoke free”, con multe di 38 euro per i trasgressori. A Barcellona, e in tutta la Catalogna, è in approvazione una legge per bandire il fumo in molti luoghi pubblici, anche all’aperto. E da agosto 2020, causa coronavirus, in Galizia è vietato fumare per strada o nei caffè all'aperto se le misure di distanziamento sociale non possono essere rispettate.

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