La Sardegna di Briatore è un'impostura. Ma la guerra ai giovani non ha senso
“Essere ragazzi è tenere aperto l’oblò della speranza anche se il mare è cattivo”. Enrico Vanzina racconta la Roma in vacanza di calciatori e soubrette, quella dei suoi film. Le accuse alla movida e quei vecchi che fanno un po' rabbia e un po' tenerezza
-
La penitenza dei giovani untori
-
Per Roma l'Olimpiade del '60 è stato l'apogeo anziché il trampolino
-
Virus dance
-
Il ballo del tampone
-
Drogati ma distanziati
-
"Caro Flavio, tanti auguri". Dal tuo miglior nemico. Parla Diliberto
-
Jerry Calà: "La mia Sardegna era da doppia libidine. Briatore? Non si può gioire per una malattia"
“Negli ultimi anni i vecchi sono diventati la maggioranza. E l’ago della bilancia dell’atavica lotta generazionale si è spostato verso la parte più anziana della popolazione”. Il quadro che Enrico Vanzina – scrittore, sceneggiatore, regista, produttore e giornalista, classe 1949 – traccia è un quadro preciso, anche se avvolto da una fitta coltre di dubbi e di incertezze. Nei suoi film, da “Sapore di mare” diretto del fratello Carlo fino al più recente “Sotto il sole di Riccione” distribuito da Netflix, c’è un ritratto intelligente e soprattutto sincero di quella che è la realtà. “I giovani, oggi, sono stati messi all’angolo. E l’opinione pubblica si è polarizzata unicamente su quello che dicono i più grandi”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE