Femministe impresentabili
Giudicate, isolate, a volte perfino dimenticate. Pure questo otto marzo rischia di essere la festa dell’esclusione
-
La seduzione e la fine del mondo. Il sesso è un'apocalisse
-
Beyoncé e Womanism ispirano messe. E pure un nuovo catechismo
-
L'eroe è l'ultimo, gli dèi siamo noi che l'amiamo. Altro che Circe femminista
-
Una nuova caccia alle streghe
-
Dieci anni dopo le streghe sono tornate e hanno ucciso il maschio
-
Gertrude Himmelfarb, la moralista vittoriana contro il disordine relativista
-
Weinstein alla sbarra. I media, la giustizia, l'ora del #metoo
-
A trasformare “Piccole donne” in Piccole suffragette siamo stati noi, disgraziati
-
Elogio delle nuove influencer
-
Abbiamo sbagliato tutto e siamo finite in questi anni Cinquanta della ragione
-
La poesia è femmina
-
Sanremo, un passo avanti e 100 indietro
-
Vogliamo il pane. E anche la frivolezza
-
Il (mercato del) piacere non soffre per il virus, anzi
-
Il progetto Bookcoin ricorda che un libro per l'infanzia è la cosa più seria che c'è
-
In Spagna è guerra fra le madri del femminismo socialista e i nipotini queer
-
“Possiamo fare come Hitler e Stalin o possiamo difendere la libertà di parola”. Parla Chomsky
Fra due giorni sarà l’otto marzo e non vedremo scarpette rosse e tipe con strambi costumi sciamare e cantare, non verremo infastiditi da slogan bisunti, avremo le femministe fuori combattimento”. Tra gli effetti incidentali o, se preferite, essenzialmente secondari della quarantena, Costanza Cavalli di Libero ha scritto del suo preferito, l’annullamento delle manifestazioni e celebrazioni previste per la festa della donna, dagli scioperi di Non Una di Meno, che progetta scioperi sempre, anche se è domenica come quest’anno, d’altronde il capitalismo patriarcale è ferialefluid, agli spogliarelli nei ristoranti di quart’ordine, quelli che sono una mensa a pranzo e un bordello a cena. Ma come ha osato. Reazione subitanea, anche se contenuta, poiché Libero è la Codogno dell’informazione, e colà dove si puote è stato deciso di ignorarlo il più possibile così da contenere la diffusione dei suoi contenuti, dei suoi modi, dei suoi errori, dei suoi sfottò, delle sue stronzate, perché se c’è un tratto che il femminismo continua a mantenere, in tutte le sue ondate, diramazioni, divagazioni, discettazioni, mutazioni e ibridazioni è l’inammissibilità di chi è infedele alla linea (alle linee, ché se non specifichi che di femminismi ce ne sono tanti commetti un reato culturale, e nessuna si dichiara in disaccordo con te ma proprio per questo disposta a morire affinché tu possa continuare a dire e fare le cose con cui non concorda).
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE