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La ludopatia può attendere. Ecco la proroga dei contratti di pubblicità dei giochi d'azzardo

Paolo Emilio Russo e Gianluca De Filio

Il decreto dignità aveva fissato il divieto a partire dal 1 gennaio 2019. Ora un emendamento alla Manovra lo sposta al 14 luglio

Il decreto Dignità era stato annunciato, tra le altre cose, come un provvedimento che avrebbe contrastato, in maniera decisa, la ludopatia. E in particolare la pubblicità del gioco d’azzardo. L’articolo 9 comma 1 prevedeva infatti, a decorrere dal 1 gennaio 2019, il divieto per le aziende del settore dei giochi “alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti”.

“È una emergenza sociale, ma anche culturale ed economica”, diceva Luigi Di Maio, autore del decreto, solo lo scorso luglio.

 

   

L’emergenza, però, sembra già rientrata se è vero che il divieto previsto dal Decreto Dignità slitterà al 14 luglio 2019 per volontà dello stesso governo. La disposizione di proroga è infatti contenuta (al comma 1, lettera e – foto sopra) nella bozza del Milleproroghe che, quest’anno, non verrà presentato e votato come singolo decreto, ma sta per essere trasformato in un emendamento della legge di Bilancio. La bozza (esaminata dal Foglio) ha la data dell’11 dicembre ed è inviata dal Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio “ai capi degli uffici legislativi”. La cosiddetta nota di accompagno lascia pochi dubbi sulle intenzioni del governo di trasformare la legge di Bilancio in un testo matrioska: “Si trasmette un emendamento al disegno di legge di Bilancio che reca una tabella di proroghe di termini previsti da disposizioni legislative”. Per la cronaca il rinvio era stato chiesto dalle aziende del settore dei giochi, quelle che forse un tempo i Cinquestelle avrebbero chiamato “lobby”.

 

 

Gli errori di Toninelli

Il Milleproroghe in realtà contiene una ventina di proroghe diverse. Il testo dell’emendamento, così come scritto nella bozza, contiene anche una misura che riguarda il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che, però, presenta un errore. Il comma 5 dell’emendamento proroga fino al 31 maggio 2019 la gestione commissariale della Galleria Pavoncelli. Nel disporre questa proroga, però, la norma va a modificare il decreto sbagliato: si riferisce a un decreto del 2013 - il 71 -. Sbagliato: l’ultima proroga, fino al 2018, era stata infatti disposta con l’ articolo 1 (comma 1137) della legge di Bilancio 2018.

 

 

 

 

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